«L'esame da primario fu pilotato»

Per un concorso a Ovada chiesti nove rinvii a giudizio, nei guai anche il professor Morino Per un concorso a Ovada chiesti nove rinvii a giudizio, nei guai anche il professor Morino «i/esame da primario fa pilotato» Il giudice: favorito il fratello di Giusi La Ganga UNA GARA CONTESTATA i mi n'oli .'• Richiesta di rinvio a giudizio per il professor Francesco Morino, noto chirurgo torinese, primario alle Molinette, e per il dottor Vezio La Ganga, fratello dell'ex capogruppo socialista alla Camera, Giusi. Per entrambi l'accusa è di abuso in atti d'ufficio, in una vicenda che riguarda un concorso da primario all'ospedale di Ovada. Il sospetto è che il chirurgo abbia in qualche modo influito sull'esito dell'esame, vinto da La Ganga. Il sostituto procuratore Vittorio Corsi ha inviato ieri il fascicolo al gip, che fisserà la data dell'udienza preliminare. Il magistrato aveva già chiesto, mesi fa, l'archiviazione dell'inchiesta, non ritenendo ci fossero elementi sufficienti per andare a processo. Ma il responsabile dell'ufficio del gip, Antonino Palaia, aveva disposto un supplemento d'indagine. Conclusa anche questa seconda tranche d'inchiesta, il pm ha nuovamente fatto richiesta di archiviazione. Il gip ha ancora respinto, e ha sollecitato la richiesta di rinvio a giudizio. Assieme a Morino e La Ganga compariranno davanti al giudice anche i sette membri della commissione esaminatrice che dichiarò La Ganga vincitore del concorso per il posto di primario di chirurgia all'ospedale di Ovada. La vicenda risale al '91 (anno in cui fu bandito il concorso). Diciannove i concorrenti ammessi alla prova scritta, di cui solo undici si presentarono. Di questi, cinque vennero ammessi alla prova pratica (ma uno rinunciò): un intervento chirurgico su cadavere, da svolgersi alle Molinette. Alla fine, quattro medici sostennero l'esame. Dopo un'ora di riunione, la commissione decise le votazioni: 8 punti a La Ganga, 5 ciascuno agli altri tre, che non vennero nemmeno ammessi all'orale in quanto «non idonei» (e la non idoneità impedisce agli esclusi di far ricorso al Tar). Gli esclusi però non si diedero per vinti, e la vicenda approdò in Procura. Se ne occupò per primo il procuratore di Alessandria Marcello Parola, che iniziò gli interrogatori. Ma presto l'inchiesta passò per competenza ai colleghi torinesi (la prova pratica si era infatti svolta alle Molinette). Intervenne anche il senatore di Rifondazione comunista Adriano leardi, assieme al collega Libertini, con un'interrogazione all'allora ministro della Sanità Francesco De Lorenzo: «Da più parti sono stati sollevati dubbi sul corretto svolgimento del concorso, che sembrerebbe viziato da scambi di favori tra componenti della commis- sione esaminatrice e il psi». Vennero interrogati tra i primi Eligio Citta, ex commissario straordinario della Usi Vili, sulle modalità di quella prova pratica eseguita in ospedale, e il chirurgo Salizzoni, in merito ad alcune voci circolate alle Molinette su presunti scambi di favori. Poi, mesi dopo, toccò a Vezio La Ganga. Infine, l'interrogatorio del professor Morino, che è anche stato messo a confronto con uno dei candidati esclusi. Il chirurgo aveva negato di aver influito sulla decisione della commissione d'esame, e aveva respinto con decisione ogni ipotesi di favoritismo. Ma l'escluso era rimasto fermo sulla sua posizione. E i membri della commissione? Dichiararono tutti che gli esclusi avevano sostenuto male le prove assegnate. Ma il verbale con cui si sanciva la vittoria di La Ganga non riportava questi giudizi, né gli errori madornali che sarebbero stati fatti dagli altri candidati. Brunella Giovara I medici accusati hanno sempre negato «Tutto fu regolare» L'ospedale di Ovada, al centro dell'inchiesta sul concorso. A fianco il professor Francesco Morino, che si è sempre dichiarato innocente, a sinistra il pm Vittorio Corsi

Luoghi citati: Alessandria, Morino, Ovada