Il suo paese si è tinto di giallo

Il suo paese si è tinto di giallo CICLISMO Cascine di Buti in festa per il ritorno trionfale della Luperini dal Tour Il suo paese si è tinto di giallo Fabiana: «E ora voglio l'iride in Colombia» CASCINE DI BUTI. Il paese è giallo, come la maglia che ha indossato, finora, la sua eroina e che oggi sta chiusa nel cassetto di camera sua, tra la biancheria intima. Sorride come una bambina Fabiana Luperini, la Pollicina del Tour de France. Il paese è giallo. Si è tinto così per lei. Le bandiere, i manifesti (fatti in casa perché la tipografia è chiusa per ferie), le collane di palloncini. Il comitato d'accoglienza ci lavora da giorni, da quando ha capito che Fabiana sarebbe rimasta in vetta. Da quando mezzo paese è volato in Francia, assieme a babbo Giovanni e a mamma Franca, i genitori di Pantanina, pardon di Fabiana. «E se proprio volete darle un soprannome chiamatela Codina, come la chiamiamo noi da sempre», insorgono dal Fabiana Fans Club, nato un anno fa per festeggiare il bronzo ai Mondiali in Sicilia. Una stanzetta nel cuore del paese, con la porta azzurra e gli scaffali pieni zeppi di coppe, le pareti tappezzate di ritagli, foto, maghe. Centocinquanta iscritti, 10 mila lire la tessera, con la stessa cifra si può acquistare la tshirt con il volto dolce della campioncina. Qualche tempo fa l'hanno fatta rosa, fra poco sarà gialla. Ma da qualche giorno le richieste per iscriversi stanno arrivando a frotte, da tutta Italia, persino da Reggio Calabria. Tutti appassionati delle due ruote e di quello scricciolo che va più forte di tutte. Molti la seguono ovunque, come succede per Alberto Tomba. Addirittura c'è già un gruppo nutrito, almeno in 40, forse 50, pronti a sbarcare in Colombia per seguirla al Mondiale. E' in festa Cascine di Buti. E gonfia il petto orgoglioso per Fabiana ma anche per Fabrizio Guidi, giovane ciclista passato al professionismo, una vittoria all'ultimo Giro di Portogallo. La «serata di gala» di ieri sera era anche per lui. E presto, chissà, sboccerà anche Diana Febei, 13 anni, soprannominata già la «nuova Luperini». Perché anche lei, come Fabiana, ama correre in bicicletta ed è già campionessa provinciale. In questi giorni ha aiutato i compaesani a organizzare la festa nella piazzetta del paese. Addobbi stile sagra, striscioni rigorosamente gialli. Un palchettino in mezzo da dove ricevere gli applausi e sul quale commuoversi, insieme alla sua gente. Non un filo di trucco, non un po' di rossetto. Non c'è vanità in Fabiana. Neppure quando guarda su uno schermo gigante scorrere le immagini del suo Tour. O quando la festa si chiude con i fuochi d'artificio, comprati con una colletta fra i suoi tifosi: il modo per ovviare all'assenza della banda, tutta in ferie. Per fortuna ci sono panini e cocomeri in abbondanza, da dividere con i suoi allenatori, le sue compagne di squadra. Va bene anche così. Anche se il padre Giovanni, ma- cellaio di Castelfranco, aspetta sempre un segnale dall'alto: «Dovrebbe esser premiata, mia figlia, come i grandi atleti. E invece di soldi per ora niente». Fabiana è stanca, disorientata. Come quando è stata accolta nella piccola sala della biblioteca comunale di Buti. Tanti sorrisi, molto imbarazzo. Non è abituata ad essere sballottata così: «Spero solo che dopo queste vittorie cambi qualcosa, non solo per me, ma per tutto il ciclismo femmini- le. Per ora siamo state trascurate», dice con un fil di voce. Lei si sente più a suo agio fra i libri, nella cameretta piena di peluche, oppure in sella. E non è un caso che abbia cominciato la giornata della sua festa sudando in bicicletta due ore, sfiorando i campi di girasole. Sola, come ama di più. E mentre pedalava ha visto i manifesti giaUi scritti col pennarello, attaccati sugb alberi che portano a casa sua: «Con la rosa e con la gialla regalaci la medaglia». Lo stesso coro che le cantano i suoi compaesani in serata. Lei finalmente regala il suo sorriso di bambina: «Un giorno vorrei vincere un Mondiale... Parto l'8 settembre per la Colombia, starò via un mese. Ho il tempo per studiare bene il percorso. Un percorso duro, mi hanno detto. Adatto a Pantani. E a me... Speriamo di regalare all'Italia una doppia soddisfazione». Brunella Ciullini Le bandiere, i manifesti, le collane di palloncini: tutto giallo in onore della Luperini (nella foto, sul podio) che in Colombia sarà seguita da una cinquantina di compaesani Dice: «Percorso duro, mi piace»

Persone citate: Alberto Tomba, Brunella Ciullini, Diana Febei, Fabiana Luperini, Fabrizio Guidi, Luperini, Pantani, Sola