Le banane? Arrivano dai ghiacci del Polo di A. Vig.

L'Italia esporta Lsd e importa capelli L'Italia esporta Lsd e importa capelli Le banane? Arrivano dai ghiacci del Polo Tra i dati della bilancia commerciale mille scambi curiosi o insospettabili ROMA. Ossa gregge, polveri e cascami di ossa, pelli depilate di meticci delle Indie, capelli greggi e cascami di capelli. Un film dell'horror? Macché, sono alcune delle voci inquietanti della nostra bilancia commerciale. Proprio così. C'è di tutto e di più tra le migliaia di prodotti che entrano ed escono dal nostro Paese e formano la massa del commercio estero. Si scopre, inoltre, che le banane arrivano dalle regioni polari e che continua l'importazione di pelli di cuccioli di foca. Nel '93 ne sono arrivate - secondo le fonti ufficiali - per più di 36 milioni di lire. Nelle statistiche dell'Istat si possono dunque trovare - fortunatamente nella categoria «prodotti animali» - le voci «ossa gregge, polveri e cascami di ossa». Nel '93 ne abbiamo importati per più di 770 milioni di lire. Siamo discreti esportatori, invece, di «pelli depilate di meticci delle Indie»: contro ogni apparenza ne abbiamo vendute oltre confine per più di 233 milioni contro quasi 16 milioni di acquisti (non è scritto esplicitamente, ma in realtà si parla di animali). Non è tranquillizzante neppure la voce «capelli greggi e cascami di capelli» e quella «barbe, sopracciglia, ciglia e ciocche di capelli e sintetiche», che nel complesso hanno un giro d'affari superiore ai 14 miliardi. «Ambra grigia, castoreo, zibetto e muschio, cantaride e bile» fanno pensare a sostanze da alchimisti di altri tempi, ma le nostre industrie farmaceutiche le hanno acquistate per ben 6 mi- liardi. Sempre in farmacologia c'è l'acido lisergico, l'Lsd della Beat generation, che esportiamo in Francia per quasi 2,5 miliardi di lire e la cocaina, che importiamo per poco più di 9 milioni. Attivo (oltre 4 miliardi) il «settore» degli alcaloidi dell'oppio. Per la vita di tutti i giorni, c'è da registrare il forte passivo commerciale italiano negli spazzolini da denti: a fronte di esportazioni per 4,5 miliardi ne importiamo per ben 23 miliardi. Il primo fornitore è la Svizzera, seguita da Irlanda, Germania e Stati Uniti. Torna l'attivo commerciale nelle cinque categorie che raccolgono «ombrelli e ombrelloni», importati per oltre 58 miliardi di lire a fronte di un export che vale 103 miliardi. Lontano dal clima estivo di questi giorni si scopre che gli alberi di Natale pesano per più di un miliardo sulle importazioni italiane. Vale un giro d'affari di quasi 16 miliardi il «business» della sabbia, per la precisione di quelle «naturali di ogni specie escluse le silicee e le quarzose». Ne importiamo per oltre 12 miliardi, ma quello che lascia un po' perplessi è che tra la sabbia che riesportiamo una parte finisce in Libia. L'incomprensibile si avvicina con i 127 milioni di lire di frutta tropicale importata dalle «regioni polari», per la precisione Artide e Antartide e poche isolette vicine. Difficile capire anche dove siano finiti i 154 milioni di lire di «licheni delle renne», e in quale parte d'Italia crescano i 55 milioni esportati. • [a. vig.]