Superlira non strega i tedeschi

Per gli analisti il futuro della moneta dipende esclusivamente dalla stabilità politica Per gli analisti il futuro della moneta dipende esclusivamente dalla stabilità politica Superlira non strega i tedeschi «Afine anno nello Sme?E'possibile» BONN NOSTRO SERVIZIO Dopo un lungo periodo in discesa, la lira è rimontata a quota 1100 nei confronti del marco. E' una tendenza duratura o un'apparizione estiva? Gli operatori finanziari tedeschi non sono eccessivamente ottimisti. «E' vero che il miglioramento del rapporto liramarco è frutto dei passi avanti fatti dal governo Dini in materia di pensioni e di deficit di bilancio che sono stati apprezzati dai mercati - dicono gli esperti di Deutsche Bank, Dresdner Bank e Commerzbank - ma ci sono anche elementi esterni che hanno aiutato la lira». E soprattutto, cosa succederà dopo Dini? Il futuro della lira «dipende in primo luogo dalla stabilità politica italiana». «Sui mercati valutari - dice Harald Schmiedling della Commerzbank di Francoforte - si è assistito ad una ripresa generale delle valute deboli. Negli ultimi giorni abbiamo visto un generale rafforzamento, dallo yen al dollaro ed in particolare una ripresa delle monete di Paesi che hanno alti tassi di interesse, come Svezia, Spagna o Italia. Pensiamo quindi che la lira non si sia rafforzata solo per fattori di maggiore stabilità in politica interna, ma perché il marco si è indebolito in generale». Si può parlare di una tendenza duratura alla ripresa? Per Hans Joachim Heiler, della Deutsche Bank Research, il recupero della lira nei confronti del marco «è una tendenza, ma non irreversibile». Bisogna considerare che i mercati d'estate girano a volume ridotto e «sia le vendite che gli acquisti hanno ripercussioni maggiori del solito». In questo momento insomma ci sono dei fattori favorevoli per la lira, sia politici che finanziari: «il governo Dini ha varato la riforma sulle pensioni e le elezioni si sposteranno probabilmente a primavera». L'azienda Italia convince di nuovo? «Per i prossimi mesi riteniamo che la lira si stabilizzerà tra 1100 e 1200 - dice l'analista della Deutsche Bank Research senza escludere però una ricaduta in autunno quando si dovrà ap¬ provare il bilancio 1996 e probabilmente rinasceranno le tensioni politiche. Non credo però che arriveremo ad un cambio a 1050 e non lo credono neanche i miei colleghi milanesi». Tra le 1150 e le 1200 lire è la stima di Harald Schmiedling. Più ottimista l'analista della Dresdner Bank Investment Trust, Hans Koetter, che può immaginarsi «un assestamento del cambio sulle 1050». Lo spauracchio per gli investitori stranieri resta sempre la politica. «La stabilità della lira - dice Koetter - dipende soprattutto dal futuro politico. Il governo Dini è un governo provvisorio che non potrà essere provvisorio per i prossimi 4-5 anni. La domanda è cosa succederà dopo le elezioni, ci sarà un Berlusconi bis? «Gli italiani - dice Harald Schmiedling della Commerzbank - dimenticano troppo facilmente che un processo come il risanamento del bilancio è un'operazione lunga, che dura anni, e poi, come si comporteranno le nuove forze politiche dopo le elezioni? Bisogna anche vedere quanta fiducia avranno gli italiani nella lira. In Italia si parla sempre della scarsa fiducia degli stranieri, ma poi sono le imprese italiane che spesso non sostengono la lira». Sarà possibile il rientro della lira nel sistema monetario europeo entro la fine dell'anno? Le opinioni si dividono. «Un cinquanta per cento di probabilità - è la previsione di Hans Joachim Heiler della Deutsche Bank Research - però se la lira non è abbastanza forte è un rischio, sia per la moneta italiana sia per il sistema europeo che subirebbe nuove turbolenze». E' possibile anche per Hans Koetter della Dresdner Bank, «ma dipende da quali manovre verranno fatte nei prossimi 6 o 12 mesi». Pessimista invece l'esperto della Commerzbank: «Il rientro nello Sme entro l'anno mi sembra troppo ottimistico, non bisogna scordarsi che in questa ripresa della lira c'è stato un contributo non trascurabile di Bankitalia». Francesca Predazzi Il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio

Luoghi citati: Bonn, Francoforte, Italia, Spagna, Svezia