Cremer, corpulento e scettico Ma il vero Maigret resta Cervi

Cremer, corpulento e scettico Ma il vero Maigret resta Cervi TIVÙ' TIVÙ' Cremer, corpulento e scettico Ma il vero Maigret resta Cervi PERSI e immersi tra i film di mezza estate. Film e telefilm, molti polizieschi. Anche il commissario Maigret di Bruno Cremer. Ma il commissario di Simenon è troppo legato all'immagine televisiva di Gino Cervi con la sua pipa e la sua signora Maigret, Andreina Pagnani, perché noi riusciamo a identificarlo con un altro attore. I baffi, la flemma, la calma apparente di Cervi ci offuscano ogni altra immagine. E dunque Cremer, corpulento, distaccato, garbatamente insubordinato nei confronti del suo capo, non supererà mai il ricordo. Il film tv dell'altra sera, in onda su Raitro, si intitolava «La pazienza di Maigret». Da anni il commissario stava dietro a un tale, probabile fulcro di un traffico di gioielli rubati e riciclati. Il suo «direttore» gli ha appena imposto di tralasciare quella pista, quando l'informatore potenziale viene ucciso. Accanto a lui, la giovane amante che lo chiamava «papà» sembra non riuscire a darsi pace. Per lei, il poliziotto ha un debole. Non fisico, per carità, Maigret è quasi asessuato, piuttosto morale. Una sorta di «pietas» per quella sico, I asesi I Una ragazza che giovanissima ha cominciato a «fare la vita», trovando infine un uomo molto più anziano di lei che la toghe dalla strada portandola in casa sua, dandole uno «status» più o meno rispettabile. E lei lo ricambia servendolo con dedizione e affetto. Il commissario lavora con un giudice corpulento come lui, di mezza età (avanzata) come lui, come lui in grado di apprezzare la buona cucina, se non altri piaceri della vita. Maigret comincia a interrogare i vicini di casa della vittima, in modo metodico e capillare. Ha qualche sospetto, ma è fuorviato da quella specie di affetto per la ragazza. Infine, capirà che è stata proprio lei, in combutta con un vicino di casa, giovane, opportunista e assetato di denaro, a uccidere l'amante. Scoprirà anche il traffico di pietre preziose che stava dietro a un buon numero di rapine e l'autore dell'omicidio di un agente. Come sempre, la sua vittoria sarà amara, sommessa, senza soddisfazione. Maigret non si diverte ad arrestare i criminali, lo fa per dovere, lo stesso senso del dovere che lo porta comunque ad accantonare la sua vita privata. E solo la signora Maigret è in grado di sopportare questo atteggiamento da missionario laico, e neppure convinto. Il programma più seguito di domenica è stato l'automobilismo: 3 milioni 897 mila spettatori per il Gran Premio d'Ungheria, all'una e mezzo su Italia 1. Subito dopo, la «Linea verde estate» di Raiuno, 3 milioni 876 mila spettatori intorno a mezzogiorno, una dimostrazione che la bella stagione non si addice alla prima serata. A sua volta vinta dal «Quizzone» di Gerry Scotti, con 3 milioni 27 mila spettatori. Ma intanto abbiamo saputo che il colpevole delle carneficine di «Corpi speciali» su Raiuno (20 morti? 50? di più?) era un poliziotto corrotto, che organizzava il riciclaggio della droga sequestrata. Dai magazzini della polizia, la polvere bianca veniva fatta uscire e rivenduta, mentre quella che si bruciava era banale farina bianca. Ma Federica Moro e Alessandra Acciai, due vere dure, hanno capito tutto. Beate loro. Alessandra Co mazzi — I zzi I

Luoghi citati: Italia, Ungheria