All'ombra di «Se rinasco»

ombra di «Se rinasco» ombra di «Se rinasco» Roversi-Blady: «In questi giorni lavorare è una bella avventura» ROMA. In giro per l'Italia, nei giorni del gran caldo, sospesi tra realtà e fantasia, tra luoghi fisici e luoghi della mente: anche Patrizio Roversi e Syusy Blady fanno parte della pattuglia dei coraggiosi che hanno accettato di misurarsi con i telespettatori dell'estate, distratti e incostanti per definizione, ma anche infinitamente grati a chi li priva dell'ennesima replica in cambio di idee fresche di stagione. «Se rinasco» (in onda il lunedì su Raidue alle 21,45) è un gioco-spettacolo che mescola i piani del possibile con l'impossibile, la vacanza reale con quella vagheggiata, l'avventura della vita con quella che può scaturire anche da una semplice gita al mare. Spiega Roversi: «Il programma nasce come proposta estiva visto che si basa sull'allargamento del concetto di vacanza: dal lavoro, dalla vita di sempre, ma anche da noi stessi. Perciò la nostra colloca- zione è adeguata. Andare in onda di quest'epoca ha lati insieme positivi e negativi: da una parte il palinsesto è meno affollato, dall'altra c'è che il nostro target è composto in prevalenza da gente che in questi mesi non guarda la tv. Insomma, meno concorrenza, ma anche meno pubblico. Però non è detto: i nostri ascolti non vanno male». E poi essere impegnati nei giorni in cui tutti sono liberi ha il suo fascino: «Da un lato ci si sente soli e abbandonati perché non si va fuori come tutti gli altri; dall'altro, davanti a certe scene raccapriccianti di vacanze-tutti-in-fila-in-autostrada, si è ben contenti di dover lavorare. Comunque non ci sentiamo mandati allo sbaraglio. L'unico aspetto negativo è che io e Syusy siamo costretti a stare lontani dalla nostra bimba di undici mesi. Fino a dieci giorni fa ce la siamo portata dietro, ora fa troppo caldo e l'abbiamo lasciata dalla nonna. Ma è un distacco indesiderato». Apparsi per la prima volta in tv nell'83, nel gruppo de «I mixerabili», l'anno dopo in «Gran Pavese varietà», poi su Italia 1 con «Lupo solitario», Patrizio Roversi e Syusy Blady lavorano da sempre in sintonia con Giovanni Minoli: «E' l'unico che ci sta a sentire... e poi Mixer si muove proprio sul terreno che c'interessa, cioè la ricerca di nuove forme giornalistiche». «Se rinasco» è una tappa di questo itinerario: «Io e Syusy - racconta Roversi siamo due persone molto diverse. Per esempio lei è una grandissima amante dei viaggi, mentre io sono molto pigro. Per convincermi a viaggiare mi ha regalato una piccola telecamera e con quella abbiamo cominciato a filmare, a fare dei diari molto soggettivi delle nostre esplorazioni. Su questa base si è innestata l'altra idea, quella de) viaggio dentro le persone: dalia fusione dei due filoni è nato il programma. Le vite dei nostri concorrenti vengono analizzate attraverso i loro luoghi e le loro scelte». Anche Patrizio Roversi e Syusy Blady si sono prestati al gioco di «Se rinasco»: lui ha dichiarato che vorrebbe fare il tennista professionista, lei la suora o la missionaria, ma anche l'etologa o l'antropologa. Scelte diversissime, anche se i due sembrano molto uniti: «Siamo entrambi scompensati - dice Roversi - e insieme ci compensiamo. Anche fare lo stesso lavoro aiuta. Anzi, nel nostro caso, è l'unica maniera per vivere insieme». [f. e]

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