Orari scoraggianti, servizi scarsi Ma oggi le gallerie sono aperte
In Italia? Una penitenza In Italia? Una penitenza Orari scoraggianti, servizi scarsi Ma oggi le gallerie sono aperte SNew York (e a Parigi, e a Londra...) adulti e ragazzi vanno al museo come a una festa. Da noi, invece... Cos'è che rende la visita alle nostre venerabili gallerie una penitenza per gli scolari e un cimento anche per gli appassionati? Il nostro critico Marco Vallora prova a spiegarlo, qui a lato, raccontando le sue ambasce di frequentatore professionale. Ma i problemi sono evidenti anche ai visitatori occasionali: orari penalizzanti, allestimenti trascurati, mancanza di servizi decenti. Per ovviare, l'allora ministro dei Beni Culturali Alberto Ronchey aveva promosso tre anni fa una serie di migliorie: orari prolungati, apertura di boutique, bar e ristoranti interni, e commercializzazione del marchio del museo, nella prospettiva di favorire un'autonomia finanziaria. Qualcuno la bollò come un'«americanata». Ma il progetto è stato ripreso e ampliato nella legge finanziaria del governo Dini: l'articolo 47-quater prevede che si possano affidare a aziende esterne servizi «di accoglienza, informazione, guida e assistenza didattica (...), di utilizzazione commerciale delle riproduzioni, di gestione punti vendita, dei centri di incontro e di ristoro». Forse è un primo passo. E quest'anno per la prima volta tutti i principali musei italiani sono aperti anche oggi, a ferragosto.
Persone citate: Alberto Ronchey, Dini, Marco Vallora
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