Provaci ancora: al Metropolitan

il caso. A New York i musei attirano più pubblico degli stadi. Le ragioni del boom il caso. A New York i musei attirano più pubblico degli stadi. Le ragioni del boom Provaci ancora: al Metropolitan E fra i capolavori si trova l'anima gemella ~Y\ NEW YORK 1 L recente sciopero dei gioi catari di baseball quest'anI no ha reso solo più evidente ■^1 una tendenza che dura da vari anni: come dimostrano i loro bilanci annuali, appena resi pubblici, i musei di New York attirano più pubblico di tutte le squadre cittadine dei vari sport messe assieme. Il solo Metropolitan Museum negli ultimi dodici mesi è stato visitato da 5 milioni di persone, un incremento del 13% sull'anno precedente. Ma anche la Morgan Library, che espone soltanto libri e manoscritti, ha visto raddoppiare il suo pubblico negli ultimi quattro anni, da 70 a 140 mila visitatori. La tendenza è la stessa su scala nazionale: il numero di americani che nell'anno precedente avevano visitato un museo è cresciuto da 36 a 49 milioni tra il '82 e il '92, quasi un quinto della popolazione. Mentre il Congresso sta tagliando i già scarsi fondi federali per la cultura, gli americani dimostrano mia passione per la cultura senza precedenti. New York offre una scelta con pochi eguali al mondo, sia per varietà sia per qualità, ma questo non basta a spiegare il successo dei suoi musei. Secondo i direttori l'incremento è da attribuirsi alle grandi mostre, bene allestite e ben pubblicizzate, e le lunghissime code per la mostra di Edward Hopper al Whitney Museum, due mesi dopo l'inaugurazione, confermano la teoria. Le installazioni sempre più spaziose e documentate, con variazioni architettoniche alla struttura del museo, diventano esse stesse opere da ammirare, come i cunei con i quali Gae Aulenti ha «interrotto» la famosa galleria a spirale di Frank Lloyd Wright al Guggenheim Museum, per la mostra «Italian Metamorphosis» dello scorso autunno. Un ruolo altrettanto importante, però, lo ha la trasformazione dei musei in luoghi di intrattenimento, Mail della cultura. Nell'America «vera», fuori da New York, il Mail, il centro commerciale suburbano, è il surrogato della piazza: contiene negozi, ristoranti, cinema e piscine, ed è uno dei pochi luoghi di ritrovo. Il Metropolitan Museum non è dotato di piscina pubblica, ma come gli altri musei negli ultimi anni ha notevolmente aumentato l'offerta di caffè, negozi, librerie, e vi si tiene una serie di proiezioni, concerti e conferenze che da sola supera le attività culturali di molte città americane. In molti dei maggiori musei i bambini trovano settori e attività didattiche pensate appositamente per loro, e nell'ultimo anno sono spuntati computer con schermi interattivi e suono stereofonico che spiegano tutta la mostra prima di entrare nelle sale (utilizzando ovviamente il catalogo su Cd-Rom che ormai viene prodotto per ogni mostra). Il museo è anche un luogo per fare nuove conoscenze, o per trovare l'anima gemella. Non è una novità, Woody Alien ci provava già negli Anni 70 in Io e Annie e in Provaci ancora Sam. ma negli Anni 90 il museo, insieme con la libreria, è diventato il principale terreno di caccia dei single di New York, soppiantando bar e discoteche. E non bisogna sottovalutare il contributo dei newyorchesi appassionati d'arte, che tornano spesso per vedere o rivedere una sala o un'opera specifica. Recentemente lo scultore Richard Serra è andato al Metropolitan con un giornalista del New York Times per studiare Autumn Rhythm di Pollock. «Quando vengo qui - ha detto Serra - guardo una sola cosa, e poi me ne vado». Il motivo più semplice del successo dei musei è però quello che gli americani danno per scontato, mentre chi viene dall'Italia ne prenderà nota: i musei sono aperti e funzionanti almeno sei giorni la settimana per tutto l'anno, per almeno dieci ore al giorno, a un prezzo massimo di sei dollari; uno sciopero dei custodi è impensabile, e raramente una sala è chiusa per lavori. Stefano Eco Folla di visitatori a Firenze, alla Galleria degli Uffizi. Nell'immagine a destra l'interno del Solomon Guggenheim, uno dei musei più frequentati di New York

Luoghi citati: America, Firenze, Italia, New York