«Caro Marco, ti illudi»

E «Caro Marco, ti illudi» Sabelli-Fioretti: mica li votiamo IL TRANELLO DI CUORE E BBENE sì, Claudio Sabelli Fioretti e la banda di Cuore firmeranno in blocco i 18 referendum proposti da Marco Pannella. Ma come, obietterà qualcuno, proprio loro, i promotori degli altrettanti referendum-beffa per protesta contro i furori del leader dei riformatori abbandonano il campo e vanno a Canossa? Possibile che la ciurma del settimanale corsaro di resistenza umana ceda le armi? «Niente paura - frena il direttore, Claudio Sabelli Fioretti -. Ho detto che firmeremo i referendum di Pannella, non che li voteremo. Nessun pentimento: - manteniamo le nostre posizioni. Vale a dire che firmeremo i 18 quesiti referendari proposti dai riformatori e contemporaneamente raccoglieremo le firme per quelli lanciati da Cuore. A noi interessa creare un caso, e 36 quesiti sono più che suf- fidenti per inchiodare la macchina referendaria e suscitare una reazione adeguata al problema». Insomma, premete a tavoletta l'acceleratore dei referendum per mostrare la necessità di una riforma del sistema. «(Appunto - conferma Sabelli-Fiorètti -. Anzi, dai primi di ottobre posizioneremo i nostri banchetti per la raccolta-firme accanto a quelli dei radicali. Vedremo se saranno così sportivi da con- cederci le loro firme. Anche perché alcuni dei referendum proposti da Pannella non sono meno demenziali dei nostri». Ma siete sicuri che la gente non penserà a una marcia indietro? «Penso proprio di no, visto che i cittadini hanno colto al volo il significato provocatorio dei 18 referendum promossi da Cuore. Anche questa nuova mossa verrà recepita». Come pensate che Pannella interpreterà questa nuova iniziativa, lui che vi ha apostrofati come «buffoni di regime?» «Non lo so. Ormai Pannella non lo capiamo più, parliamo due lingue diverse e non sappiamo cosa vuole - incalza il direttore -. Probabilmente si batte sui referendum perché c'è, esiste e quindi deve trovarsi qualcosa da fare...». Alla base di tutto, l'eccesso dei referendum, la frequenza con cui si ricorre allo strumento referendario per approvare «pacchetti» di riforme... «Sicuro. Continuiamo a pènsaré'xhe in questo senso si stia esagerando, tradendo quella che era la valenza originaria di questo strumento. Ormai il cittadino li vota per inerzia, per stanchezza. Mentre ne firma uno li firma tutti in blocco, senza operare una distinzione tra i diversi quesiti. Dia- cimolo pure, i radicali continuano a sfornare referendum perché per loro è un modo di continuare ad esistere, di avere un significato. Per quanto ne condivida alcuni. Ma è lo strumento referendario in sé che è inflazionato». Alzare il «quorum» delle firme potrebbe essere una soluzione? «Forse. Ma comunque i referendum dovrebbero essere votati entro e non oltre un certo numero, per ordine di presentazione. Solo così è possibile operare le necessarie distinzioni», s Appuntamento ad ottobre, allora. «Certo. Anche perché a questo punto comincio a pensare che i nostri referendum demenziali, quelli di Cuore, possano farcela a raggiungere il numero di firme necessarie. Per quelli di Pannella, invece, non metterei la mano sul fuoco...», [ale. mon.] «Noi firmeremo i suoi e i nostri referendum Con trentasei quesiti si inchioderà tutto» r 5 A sinistra, Claudio Sabelli Fioretti, direttore del settimanale satirico «Cuore» che ha lanciato i 18 falsi referendum

Luoghi citati: Canossa