Il Toro perdente non spaventa Sonetti

Radice: «Riscatto atteso» Solo Pelè e Rizzitelli cercano di mascherare i tanti problemi che i granata devono risolvere Il Toro perdente non spaventa Sonetti «Cerco due mediani, ma ho fiducia» GENOVA DAL NOSTRO INVIATO E' un Toro indecifrabile, che stenta a crescere. A due settimane dal campionato, i problemi emersi qua e là, durante il ciclo di amichevoli, restano insoluti. La difesa accusa sbandamenti, sia con l'esperto Bacci come libero sia con Dal Canto; il centrocampo è ancora in fase sperimentale e non trova una sua precisa identità; l'attacco vive sui lampi di classe di Rizzitelli e Hakan. O sulle magie di Abedì Pelé, assente l'altra sera al torneo genovese per una leggera distorsione alla caviglia destra. Sprazzi individuali. I risultati del calcio d'agosto hanno un valore relativo. E' presto per fare processi e non mancano le attenuanti, ma il gioco latita. Bello il gol di Rizzitelli, bellissimo quello di Hakan, per il resto a Marassi s'è visto un Toro anonimo. Per Sonetti il «triangolare» non era indicativo, ma i 90' filati, contro Nottingham Forest e Genoa, rappresentano un test meno empirico di quanto l'allenatore pensasse alla vigilia. Dunque più attendibile per valutare lo stato di salute generale di un gruppo che può fare molto di più. Sonetti, a quando il vero Toro? «Spero a Firenze, il 27 agosto, per la prima partita della serie A. Vorrei che, per quella data, la squadra fosse almeno all'ottanta per cento della forma. E' il campionato la verifica. Per ora, è confortante constatare che, singolarmente, il Toro ha dei giocatori importanti». Hakan, a parte la rete da cineteca, aveva la testa a Istanbul... «La sua è una di quelle prodez- ze che sanno fare i campioni autentici. Un gesto tecnico straordinario. Un gol alla Van Basten, simile a quello che gli vidi segnare con la sua Nazionale in Svizzera e che entusiasmò il presidente Calieri convincendolo definitivamente ad acquistare Hakan. Il matrimonio gli gioverà e faciliterà il suo ambientamento a Torino». Il Toro, però, non può permettersi il lusso di essere Hakan-dipendente. Che cosa gli manca per diventare uri complesso in grado di raggiungere l'Europa? «Che giochino tutti i migliori. Da Pelé ad Angioma, a Cristallini che, dopo l'operazione al ginocchio, comincia solo ora a riprendere confidenza con il clima della partita. L'assenza dei due stranieri mi ha permesso di vedere cosa c'è dietro di loro. Bernardini, che conosco già bene, e Moro, mi sono piaciuti». Avere buone alternative in panchina è positivo, ma non c'è il pericolo che non si riesca a far quadrare un reparto-chiave come il centrocampo? «Ho già detto e ripetuto che Pelé è il nostro punto di riferimento. Ai suoi fianchi ci vogliono due mediani e li sto cercando. Dopo Bacci, preso per pilotare la retroguardia più che per fare il centrocampista d'emergenza, ho visto Sogliano, autore del passaggio-gol per Rizzitelli. Sogliano aveva già giocato in questo ruolo nell'Ancona e dà il meglio di sé quando deve annullare un avversario. Spero diventi un elemento in più. Ho provato anche Fiorin. Ma sto aspettando Cristallini. Non è nelle condizioni ottimali, accusa un po' di fastidio al ginocchio, però si è mosso abbastan- za bene. Deve migliorare». E c'è molto da lavorare anche in retrovia. «A Marassi ci sono stati errori, e non solo quello di Maltagliati sul secondo gol di Roy. Mi interessa il progressivo miglioramento di Milanese, pedina importante sulla fascia sinistra». Non la preoccupano questi continui chiaroscuri? «Sono normali in tempo di preparazione. Tre giorni di riposo restituiranno nuova carica e da mercoledì, a Sommariva Perno, cureremo di più la rapidità. Per trovare il giusto assemblaggio ci vuole la squadra-tipo. Purtroppo, Hakan salterà l'amichevole di giovedì sera a Varese. Spero di schierarlo domenica a Piacenza per il collaudo precampionato più interessante e più veritiero. Comunque, ci tengo a far sapere che non sono preoccupato. E la mia serenità deriva dal fatto che ho scoperto d'avere una panchina forte». Bruno Bernardi Sereno il tecnico: «Aspetto Cristallini e so che Milanese diventerà decisivo» 1» A Sonetti non manca l'energia per dare la carica al Torino «Quando la rosa sarà al completo scoprirete la nostra forza. Hakan a Genova ha segnato un gol di quelli che faceva Van Basten»