Chirac, la grandeur vai bene una bomba

Chirac, lagrandeur vai bene una bomba LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDI' DI O.d.B. Chirac, lagrandeur vai bene una bomba Precisazioni per Mururoa Gentile Signor Del Buono, mi scusi se il mio italiano non è perfetto perché lo sto imparando da pochi mesi per il mio lavoro, in particolare leggendo La Stampa. Alla lettura della sua risposta alla lettera del Signor Molia nella Stampo del 3 agosto, mi è venuta la voglia di darle la mia opinione, da cittadino francese, su tutto questo chiasso fatto attorno alla decisione del nostro Presidente di fare otto poveri esperimenti nucleari nel Pacifico. Prima che siano rassicurati i vostri lettori, esistono ancne in Francia mezzi di informazione diversi e liberi, non credo che il cittadino qualsiasi sia ignorante di quello che succede o si dice all'estero. Dopo questa premessa, vorrei dire che sono molto stupito della posizione di molti italiani su questo affare e non vedo quale possa essere il loro interesse a inseguire gli anglosassoni, che a dire il vero fanno una campagna antifrancese anziché antinucleare. Non e la Francia ad avare inventato la bomba, ma proprio gli americani, e solo gli americani hanno usato questa bomba contro il Giappone, ma ricordatevi che a quell'epoca i virtuosi tedeschi e giapponesi, oggi in prima fila per protestare, stavano preparando la loro bomba... Non e la Francia la più grande potenza nucleare, ma, e di gran lunga, proprio gli Stati Uniti, seguiti dalla Russia e dalla Cina. Anche gli altri eredi dell'ex Unione Sovietica come l'Ucraina hanno più bombe che la Francia, e invece non vediamo nessuna protesta contro questi Paesi. Non è strano che venga bruciato il consolato di Francia a Perth, città più vicina alla Cina centrale che a Mururoa, allorché la Cina continua da anni i suoi esperimenti senza fare grandi dichiarazioni? Insomma, la Francia è punita solo per avere annunciato chiaro le sue intenzioni! Gli esperimenti nucleari continuano anche in America come ha ammesso di recente il presidente Clinton, ma forse i media italiani non se ne sono accorti. E questi esperimenti continueranno nel futuro, basta che si utilizzino bombette non percepibili dai sismografi. La Francia non minaccia nessuno, ma non vuole ritrovarsi nella situazione del maggio 1940 quando, dopo quattro anni di governo pacifico-socialista, quello del «front populaire», il suo esercito, demoralizzato e disorganizzato, fu spazzato via in tre settimane dai panzer di Hitler. Oggi la minaccia può o potrà venire da diverse parti: la Russia, il mondo islamico, la Cina sono zone incerte, a rischio. Anche il mondo anglosassone ci mostra da qualche giorno, dietro una falsa e ipocrita amicizia, i suoi veri sentimenti verso la Francia e chi può dire quale sarà l'atteggiamento dei dirigenti americani fra 20 o 30 anni? 10 credo che i veri obiettivi di questa campagna non sono affatto la protezione dell'ambiente, ma l'indebolimento della difesa francese perché non dipende dagli americani e l'impedimento delle esportazioni francesi adesso che il Gatt ha aperto del tutto il mercato intemo francese ai loro prodotti, e infine la cacciata della Francia dal Pacifico come se la Polinesia francese non fosse una zona di democrazia. E' divertente sentire lezioni di morale «anticolonialista» da parte di gente che ha quasi sterminato i primi abitanti dell'Australia, della Nuova Zelanda e dell'America del Nord. 11 solo vero problema è quel j della nostra sicurezza, e ogni persona di buon senso sa che il pacifismo non ha mai ga¬ rantito la pace. Chi vuole la pace prepara la guerra. Inoltre il fatto che i pacifisti sono numerosi e che hanno molto spazio nella stampa di molti Paesi non prova che abbiano ragione... Jean-Henri Mora, Epóne (Francia) Ma neppure che abbiano torto, gentile Signor Mora. E neppure che abbiano ragione quelli che vogliono la guerra per la guerra in sé. Complimenti per il suo italiano, ma anche per il suo patriottismo francese. Secondo alcuni, mi pare, il presidente Chirac, annunciando le prove nucleari nel Pacifico, avrebbe pagato un prezzo a quei militari che gli hanno dato il massimo appoggio elettorale. Secondo altri ha mirato a tirar su l'orgoglio popolare, e almeno con lei ha avuto successo. [o.d.b.j Precisazioni su Hammamet Gentile Signor Del Buono, mi conforta il notare che lei pubblica spesso lettere dell'ing. Bordoni. Questo, a prescindere se le sia più simpatico o meno, potrebbe significare che per essere da Lei ospitati ogni momento può essere buono solo che si dicano cose giuste e interessanti. Però, non è che io sia rimasto entusiasta nel vedere lei ingrossare le file dei «Dalli dalli al Craxi». L'ingegnere, per esempio, che sembra vedere nel Craxi colui che incarna tutti i difetti e tutte le colpe della classe politica italiana (poco male, tanto è di moda prendersela con Craxi) deplora che non si sia presentato alla Giustizia italiana e abbia preferito una latitanza all'estero. E poi ancora l'ing. Bordoni rimpiange che un tal uomo dotato di tante capacità le abbia miseramente sprecate anziché rendersi utile al proprio Paese. E allora se si vuole continuare nella commedia del crucifige rivolto a ogni costo a Craxi, va bene: dalli al Craxi, e nel caso lo si agguanti sputacchiamolo e lordiamolo, gli si metta un cartello al collo con scritto ASINO e lo si conduca, così conciato, per borghi e per valli. Ma, se si vuole avere il coraggio, una buona volta, di dire le cose come veramente stanno, bisognerebbe parlare nei seguenti termini. Le doti riconosciutegli dall'ing., Craxi le possiede veramente e stava per metterle a profitto del Paese. Solo che... solo che aveva avuto la brutta idea di essere il leader nientemeno che di un partito di sinistra, il partito socialista, figuriamoci; E se un giorno gli italiani gli avessero richiesto di essere veramente socialista cioè con i fatti e non a chiacchiere? I soldi incassati in barba alla legge sul finanziamento dei partiti. E chi non ne incassò in tal maniera? Ne incassarono certi partiti per continuare a dimostrare a chi li elargiva di essere seriamente impegnati nella lotta anticomunista. Via, perché vorrebbero farci credere che, specie nel 1948, dall'America giungevano solo accorate letterine di parenti ai parenti italiani che esortavano a salvare dal comunismo l'Italia e l'Occidente tutto? E anche il Pei non sputò mai sui soldi provenienti dall'Urss... Perché proprio Craxi dovrebbe riassumere in sé tutto il malvezzo italiano? Perché non si presenta alla Giustizia? Qui l'ing., volendo forse essere solo serio, non si accorge di far ridere. Non si presenta il Craxi perché non si fida del caos italiano... Pippo Portoghese, Torino Gentile Signor Portoghese, la sua battuta potrebbe far ridere solo se pronunciata in un club di ladri. Provi a ridirla davanti allo specchio e mi dica l'effetto che le fa. Mi dispiace non poter pubblicare tutto il suo messaggio perché consta di quattro facciate e le due scritte a mano sono particolarmente ardue. Allora questa è la sua nuova crociata? Affermare l'innocenza di chi il caos ha creato? La ringrazio anche per l'informazione che ad Hammamet il termometro per vari mesi tocca i 40°. lo.d.b.)