Messner si veste di giallo

Messner si veste di giallo La «voce» dopo un suo recente infortunio Messner si veste di giallo Focus: non può più andare in montagna BOLZANO. Estate, tempo di «scoop»: il settimanale tedesco «Focus» esce con una notizia sensazionale. Nel corso di una lunga intervista il famoso alpinista Reinhold Messner, che il mese scorso si è procurato una grave frattura ad un calcagno mentre tentava di scalare il muro di cinta del castello in cui abita, ha detto che non potrà più camminare. Ampio servizio sul dramma del leggendario alpinista, l'unico ad aver scalato tutti i 14 ottomila del mondo, costretto per sempre all'immobilità. Raggiunto al telefono nel suo storico Castel Juval, in Val Venasta, per saperne qualcosa di più, Messner scoppia in una grande risata. «Un modo come un altro per fare un titolo sensazionale e far vendere il giornale. Nel corso di quell'intervista mi è stato chiesto se avevo paura di non poter più camminare. Ho risposto di sì, che avevo paura. Così come ho paura di ammalarmi di cancro o di qualche altro malanno terribile. Ma non ho certo detto che non potrò più camminare. Anzi, è vero il contrario». Reinhold Messner, che oggi torna in ospedale dove nei prossimi giorni sarà sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico, è tranquillo. «C'è la sicurezza psichica che tutto tornerà come prima. Non ho mai temuto di non guarire. Questo intervento si è reso necessario per aiutare il recupero. Ho piena fiducia nei medici e non sono preoccupato. Se alla fine mi rimanesse qualche piccolo proble¬ ma nel camminare, vedremo come e quanto questo potrà influire sulla mia attività». Il celebre scalatore afferma di non aver «cancellato nessuno dei miei sogni», primo fra tutti il ritorno in Himalaya, «un vecchio progetto: c'è un po' di nostalgia perché non ci vado da dieci anni e l'Himalaya adesso è cambiato, è un altro mondo, ormai ci vanno tutti, è diventata una mèta da turismo di massa». Ricorda che quando ha scalato l'Everest per la prima volta al massimo c'erano una o due spedizioni l'anno che affrontavano quella montagna, «adesso ogni anno ci sono dozzine di cordate sulle due vie normali. I campi base sono diventati delle vere città, a volte ci sono anche più di cinquecento persone in attesa di iniziare la scalata». Messner vuol tornare in Himalmaya per fare qualcosa di speciale su cui mantiene il massimo riserbo: «Non voglio parlarne: è un sogno e come tutti i sogni prima bisogna trasformarli in realtà poi se ne può anche chiacchierare. Mi serve un anno per rimettermi in sesto, poi ci andrò. Non ho fretta, so di avere ancora a disposizione tre o quattro anni per poterlo fare». Passata la delusione per la traversata dell'Artico finita male? «Finita benissimo - corregge ridendo - perché siamo tornati vivi mio fratello ed io. Era una situazione molto brutta, potevamo finire schiacciati fra gli iceberg. Direi che ne siamo usciti molto bene». [r. cri.J Lui smentisce il settimanale tedesco «Guarirò, e tornerò sull'Himalaya» Il mese scorso Reinhold Messner si è procurato una grave frattura a un calcagno mentre tentava di scalare il muro del proprio castello

Persone citate: Estate, Messner, Reinhold Messner

Luoghi citati: Artico, Bolzano