«Posto a singhiozzo è reato» di Lodovico Poletto

Uffici aperti poche ore: il Comune minaccia il ricorso alla magistratura Uffici aperti poche ore: il Comune minaccia il ricorso alla magistratura «Posto a singhiozzo, è reato» Travetsella, esposto del sindaco Uffici postali aperti a singhiozzo in Valchiusella. E il sindaco di Traversella, uno dei centri più grandi della valle, minaccia di rivolgersi alla magistratura: «Se questo stato di cose prosegue si potrebbe addirittura ipotizzare l'interruzione di pubblico servizio». Una polemica vecchia quella degli uffici postali di montagna che, però, adesso si alza di tono a causa della direzione provinciale dell'ente. In occasione del periodo estivo e delle ferie del personale gli sportelli di montagna, di solito curati da un solo impiegato, lavorano a singhiozzo. La reggente di Traversella, Ornella Vallesa, deve occuparsi anche del funzionamento dell'ufficio di Drusacco, un comune a cinque chilometri di distanza. E così succede che ogni giorno entrambi gli uffici restano aperti solo poche ore: uno dalle 8,15 alle 10,30 e l'altro dalle 11 alle 13. Un bel guaio, complicato anche dalla direttiva dell'amministrazione provinciale delle Poste secondo cui l'ufficio che chiude per ultimo deve essere il primo ad aprire il mattino successivo. «La gente - dice Bruno Biava, sindaco di Traversella - è confusa e non sa più come comportarsi. L'altra mattina c'era una coda lunghissima davanti la porta delle Poste: tutta gente che doveva pagare le bollette o ritirare la pensione. L'impiegata non c'era pei che in servizio a Drusacco. Un'assurdità; il nostro è un paese che vive anche di turismo e che d'estate triplica la sua popolazione. Che servizio offriamo all'utenza, in questo modo?». La reggente dell'ufficio, dal canto suo, ha cercato in qualche modo di ovviare al problema affiggendo all'ingresso di entrambi gli uffici gli orari di apertura al pubblico. Ma basta poco per farli saltare: un piccolo inconveniente, una pratica urgente da sbrigare oppure quattro o cinque utenti in coda per inviare una raccomandata. E la gente protesta. Maria Seardo, di Torino, una turista che da 20 anni trascorre l'estate in Valchiusella è tra questi. «L'altro giorno - dice - c'era da pagare la bolletta della luce e l'ufficio ha aperto tardissimo. E' un'assurdità: in questo periodo il paese è stracolmo di gente che viene su per le vacanze. E tutti, chi per una ragione o per un'altra, ha bisogno delle poste». E come lei la pensano anche altri. Emma Bordigno, turista, di Samone è indignata. «E' il primo anno - dice - che succede una cosa cosi. Ma è mai possibile che la Posta non possa assu¬ mere qualche stagionale?». Come se non bastasse in tutto il paese non si trovano più le schede telefoniche. Erano in vendita all'ufficio postale; ora un cartello affisso alla porta avverte che sono esaurite. Il sindaco Bruno Biava non fa altro che scusarsi con la gente e intanto protesta. «Ho già chiesto un incontro - dice - con la direzione provinciale. Poi vedremo cosa fare. L'esposto? E' una strada che mi hanno suggerito in tanti, dovrò pure garantire i servizi al paese». La questione degli uffici postali chiusi a giorni alterni nelle località di montagna era già stata oggetto - qualche settimana fa - di un intervento dell'assessore provinciale Walter Giuliano che aveva chiesto un incontro urgente alla direzioni! compartimentale delle Poste: «Le esigenze dei Comuni montani non possono assolutamente essere ignorate. Tagliando i servizi si rischia un sempre maggiore spopolamento». Lodovico Poletto Identiche difficoltà anche a Drusacco per mancanza di personale Sopra, una panoramica di Traversella paese della vallata del Chiusclla Sotto, il sindaco di Traversella Bruno Biava. A destra, Maria Seardo, una delle numerose turiste estive in Valchiusella

Persone citate: Bruno Biava, Emma Bordigno, Maria Seardo, Ornella Vallesa, Walter Giuliano

Luoghi citati: Samone, Torino, Traversella