Bosnia, la parola ritorna ai cannoni

Bombardata Dubrovnik mentre gli Usa propongono un negoziato a otto entro un mese Bombardata Dubrovnik mentre gli Usa propongono un negoziato a otto entro un mese Bosnia, la parola ritorna ai cannoni Parte l'offensiva musulmana ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO La guerra è riesplosa anche in Bosnia centrale. All'alba di ieri il settimo corpo dell'esercito bosniaco ha lanciato un'offensiva contro i serbi in direzione di Donji Vakuf. Per tutta risposta i serbi hanno bombardato Bugojno. Ma le forze bosniache hanno sfondato le linee di difesa delle truppe di Karadzic. «Si trattava di un'offensiva prevedibile», ha dichiarato il portavoce dell'Onu Vemon. Approfittando della pressione da Ovest contro i serbi, in seguito alla presa di Grahovo e Glamoc da parte dei croati, i bosniaci intendono andare verso Jajce, località di massima importanza strategica per via del collegamento con la città di Bihac, nell'enclave musulmana della Bosnia occidentale. Anche ieri i miliziani serbo-bosniaci di Trebinje, nel Sud-Est della Bosnia, hanno bombardato la zona di Dubrovnik. In città tre persone sono rimaste ferite. L'aeroporto è stato chiuso. L'allarme generale è stato dato lungo sessanta chilometri di costa, all'estremo Sud della Croazia. Un centinaio di proiettili sono caduti su Zaton, Mokosica, Zupa e Konavle, causando alcuni incendi. Le forze croate hanno risposto con colpi di artiglieria contro le postazioni serbe oltremontane. «Noi non ci prepariamo a un'azione militare, ma se gli attacchi serbi contro Dubrovnik continueranno l'esercito croato non resterà a guardare», dicono a Zagabria. Da Trebinje i serbi hanno fatto evacuare circa 2 mila civili, ha detto il portavoce dell'Onu a Sarajevo Chris Vernon. Bande di serbi fuggiti dalla Krajina stanno compiendo massacri contro civili croati e musulmani nei territori della Bosnia controllati dalle forze di Karadzic, ha dichiarato ieri il portavoce dell'Alto Commissariato per i profughi Chris Janowski, aggiungendo che spesso vengono aiutati dai miliziani serbo-bosniaci. «Siamo a conoscenza di alcuni casi particolarmente brutali. Una coppia di anziani musulmani è stata uccisa dopo che la donna, disabile, è stata torturata per più di mezzora con forbici e cocci di bottiglia. Gli autori del delitto sono tre uomini vestiti con le divise delle formazioni militari serbe della Krajina ha detto Janowski -. Sono stati uccisi anche croati, nelle montagne a ridosso di Banja Luka». Dalla roccaforte serba della Bosnia occidentale il vescovo Komarica ha mandato un messaggio all'Alto Commissariato per i profughi e la Croce Rossa internazionale" descrivendo la situazione drammatica in cui, a seguito dell'esodo dei serbi della Krajina, si ritrovano i cattolici nella regione di Banja Luka. «Alle 7 di ieri sera una donna croata di 56 anni è stata uccisa davanti alla porta di casa, in un sobborgo della città. I suoi vicini non hanno potuto soccorrerla perché la polizia serbobosniaca ha bloccato l'accesso alla casa, minacciando tutti i croati del quartiere che devono andarsene immediatamente, altrimenti verranno uccisi anche loro», ha scritto monsignor Komarica che teme che nei prossimi giorni tutti i croati della regione rimarranno senza tetto perché i profughi serbi della Krajina li scacciano con la forza dalle loro case. La situazione sta diventando altrettanto grave in Serbia, dove i serbi fuggiti dalla Krajina buttano fuori dalle loro case i croati della Vojvodina. Le autorità di Belgrado hanno deciso ieri di chiudere le frontiere a tutti i soldati di leva e agli uomini abili alle anni che stanno entrando nella Federazione serbomontenegrina con la lunga colonna di profughi serbi dalla Krajina. «Coloro che sono riusciti a entrare verranno rispediti da dove sono venuti», ha dichiarato Aleksej Jokic, responsabile del governo per l'accoglienza ai profughi. «Verranno suddivisi in due categorie: una parte di loro andrà a difendere i territori serbo-bosniaci, mentre gli alui ritorneranno nella Banija, nella Lika e nel Kordun per combattere insieme ai loro compagni che resistono tuttora all'offensiva croata», ha detto Jokic, senza spiegare come faranno a ritornare nei territori croati della Krajina che l'esercito di Za¬ gabria ha riportato sotto il suo controllo. Il presidente serbo Milosevic ha mandato anche ieri nuovi carri armati in Slavonia orientale, l'ultimo lembo di territorio croato tuttora occupato dalle formazioni paramilitari serbe. Ingrid Badurìna deciso ieri di chiudere le frontiere a tutti i soldati di leva e agli uomini abili alle anni che stanno entrando nella Federazione serbomontenegrina con la lunga colonna di profughi serbi dalla Kordun per combattere insieme ai loro compagni che resistono tuttora all'offensiva croata», ha detto Jokic, senza spiegare come faranno a ritornare nei territori croati della Krajina che l'esercito di Za¬ A fianco profughe serbe ricevono del pane sulla strada vicino a Banja Luka A fianco profughe serbe ricevono del pane sulla strada vicino a Banja Luka Soldati croati sventolano le bandiere della vittoria Sopra da sinistra Karadzic e Milosevic

Luoghi citati: Belgrado, Bugojno, Croazia, Sarajevo, Serbia, Usa, Zagabria