«lo, stuprato dall'amico di mamma» di Angelo Conti

Cinque storie di violenze sessuali su minori. Un ispettore: a volte abbiamo le mani legate Cinque storie di violenze sessuali su minori. Un ispettore: a volte abbiamo le mani legate «lo, stupralo dall'amico di mamma» La polizia sui seviziatori: com 'è difficile colpirli Violenze sessuali. Difficili da scoprire, ancor più difficili da colpire. In questo momento, proprio mentre state leggendo 11 giornale, vengono stuprati bimbi di cui si conoscono nomi, cognomi e indirizzi. Storie denunciate nero su bianco nei commissariati, suffragate da rapporti alla magistratura, accertate da perizie mediche. Ma spesso a rallentare l'azione delle forze dell'ordine talora è lo status giuridico della violenza, considerata un reato contro la morale e perseguibile a querela di parte. In altre parole: se il genitore di un bimbo (che ne ha la tutela) preferisce non denunciare uno stupro ai danni del figlio, il colpevole ha buone possibilità di restare impunito. Ci sono poi indagini rese difficili dalla precarietà di testimonianze fomite a investigatori e magistrati da ragazzi troppo giovani, oppure handicappati. Incapaci per la legge di fornire prove valide. E a volte restituiti dopo aver inutilmente «testimoniato», a una situazione di pericolo. Testimonianza di queste difficoltà è offerta dagli animatori del Progetto Cappuccetto Rosso (voluta da Circoscrizione 6 e Usi 6) a Barriera di Milano. In cinque storie, dipanatesi nel quartiere negli ultimi 12 mesi, c'è la fotografia di una situazione assurda. «La dimostrazione spiega l'ispettore Rita Terranova del commissariato ps di via Bologna - di come si possa talvolta agire con efficacia, ma anche spesso ritrovarsi con le mani legate». Carlo, violentato dall'amico di mamma. Storia drammatica perché insoluta. Carlo ha 12 anni un po' chiuso, ma sereno. Un mese fa, a casa sua, arriva un uomo, il nuovo convivente della mamma. I suoi atteggiamenti sono subito chiari: dopo tre giorni lo violenta, poi 10 minaccia. Carlo sa dov'è il commissariato Barriera di Milano: va lì e racconta quel che succede. 1 poliziotti convocano la madre che viene informata di tutto ma non fa una piega. Dice subito che, almeno per ora, non vuole denunciare. Aggiunge che tiene molto al suo uomo. Carlo le viene riaffidato, torna a casa. Elisabetta, violata dal padre ogni weekend. Anche qui la violenza non è stata fermata. Ritardata mentale, incapace di intendere e di volere, Elisabetta ha 13 anni. Ospite di una comunità, torna a casa ogni weekend. Qualcuno, nella casa di accoglienza che la ospita, comincia a sospettare. Davanti ad una psicologa e ad un ispettore, la ragazza conferma le violenze. Ha difficoltà di espressione, e per mostrare in che modo viene stuprata si spoglia persino davanti alle due donne. Sul verbale di interrogatorio c'è una descrizione precisa delle violenze. Spiega che il colpevole è 11 padre. Un medico accerta la violenza. E' un caso drammatico, ma il rapporto inviato in Procura resta lettera morta. La ragazza è «incapaca di intendere e di volere», la sua denuncia non vale. Torna alla comunità, e torna ogni weekend anche nelle braccia del padre. Roberta, il coraggio di una denuncia. Qui, grazie alla maggior età della vittima e ad un suo ritardo mentale più lieve, invece si è fatta giustizia. Roberta, 20 anni, trova finalmente il coraggio di aprirsi e di denunciare: racconta ai poliziotti dieci anni di molestie e di violenze. Sua sorella, più anziana, conferma di avere «intuito quanto stava accadendo». In questo caso ce n'è abbastanza perché il magistrato possa decidere l'arresto. Willy e Teo, nelle mani di un sadico. Un'altra storia non solo insoluta, ma diventata persin più drammatica. Willy e Teo sono fratelli, 10 e 12 anni. Molto chiusi, di poche parole, vengono affidati ad una famiglia, ma tornano ogni weekend dal padre, un vedovo che si è risposato con una ex prostituta. L'allarme viene dai coniugi affidatari: «I bambini la domenica sera tornano a casa stralunati. Inoltre abbiamo trovato i loro slip bruciati dalla punta di numerose sigarette». Bruciature vengono anche notate sui glutei dei due bambini. Parte così una denuncia, ma i due ragazzini si rifiutano, terrorizzati, di collaborare. Le indagini possono solo accertare che, ogni sabato, i due bambini vengono accompagnati nella cascina di un pensionato, nella zona di Crescentino. E poi ripresi dal padre ogni domenica sera, prima di riaccompagnarli dalla famiglia affidataria. Nessuno è stato denunciato. E la vicenda si è fatta di recente drammatica: i due bambini, terminato l'affidamento, vivono di nuovo col padre naturale. Simona, 14 anni, venduta ai marocchini. Offerta dalla mamma all'amante, da lui violentata, e poi da entrambi venduta ai marocchini. Per 30 mila lire a rapporto. E' una storia allucinante quella che ha come scenario un vecchio condominio di Porta Palazzo. «La mam- ma mi aveva chiesto di essere gentile con il suo nuovo fidanzato - ha raccontato Simona alla polizia - perché lui ci voleva bene». L'uomo la violenta, poi organizza anche incontri a tre. Infine vende la ragazzina ai marocchini di piazza Borgo Dora. Tutto sotto gli occhi del padre che ha lasciato - per paura alla moglie ed all'amante (e, qualche volta, anche alla figlioletta) persino il letto matrimoniale. La storia si conclude un anno fa, quando il violentatore viene ammanettato e la mamma di Simona evita l'arresto solo per via di un figlio di 3 anni. Ma c'è un'appendice, recentissima: un mese fa l'uomo è uscito di galera ed è tornato nella casa delle violenze. Dove, per fortuna, Simona non c'è più. Per lei il dramma è finito con l'affidamento ad una famiglia di un'altra città. Angelo Conti A Barriera di Milano gli animatori di Cappuccetto rosso raccolgono confidenze dei bambini Il commissariato di polizia a Barriera di Milano e il giudice dei minori Dante Cibinel. In alto il pm Lorenzo Fornace

Persone citate: Barriera, Dante Cibinel, Lorenzo Fornace, Rita Terranova, Storie

Luoghi citati: Crescentino, Milano