Mennea ride «Sono ancora IL MIGLIORE» di Pietro Mennea

Mennea rìde Mennea rìde «Sono ancora il migliore» «Michael Johnson è nella storia dell'atletica». L'ha detto Pietro Mennea dopo aver visto in tv la finale dei 200 metri e tirato un sospiro di sollievo: il suo mondiale 19"72 nel 1979) ha resistito, anche se soltanto per 7 centesimi. «Ammetto - ha aggiunto Mennea - di aver temuto per il mio primato, che evidentemente fu davvero una grande impresa, forse non abbastanza valorizzata. Vedere che tanti campioni cercano inutilmente di battere il mio record mi premia a posteriori degli enormi sacrifici fatti allora». Michael Johnson diventerà il più grande eli tutti nella velocità prolungata? «Forse sì - ha sottolinealo l'ex sprinter azzurro - ma per adesso gli preferisco ancora Tommie Smith. Johnson però può stare tranquillo: se tutto filerà liscio, dominerà le Olimpiadi del prossimo anno ad Atlanta. Nessuno può impensierirlo: Reynolds è logoro, Fredericks non lo vale». Ai Giochi di Barcellona l'altro americano Marsh in semifinale arrivò ad un solo centesimo dal record dei 200 dopo essersi rilassato prima del traguardo, ieri Johnson ha nuovamente sfiorato il primato pur essendo stanco per la precedente gara dei 400: pare che uno strano sortilegio protegga il 19"72 di Mennea... «Forse lassù qualcuno mi ama - conclude il barlettano - ma il mio record ormai vecchio di 16 anni potrebbe cadere presto». Johnson ha stupito anche Livio Berruti: «Dominerà per anni - dice l'oro olimpico di Roma '60 - perché unisce la potenza alla fluidità. Ha una progressione eccezionale e grande tenuta. Arriverà a 19"60. Il suo segreto? Talento, allenamenti, ma anche gli aiuti della scienza».

Luoghi citati: Atlanta, Barcellona, Roma