FANTASTICO BIS «Johnson re anche nei 200»

L'atletica applaude l'americano già vincitore dei 400, che con 19'79 avvicina il record più vecchio L'atletica applaude l'americano già vincitore dei 400, che con 19'79 avvicina il record più vecchio FANTASTICO BIS Johnson re anche nei 200 GOTEBORG DAL NOSTRO INVIATO Signori, giù il cappello. Il record di Mennea è salvo, ma Michael Johnson trova definitivamente posto tra i grandissimi dell'atletica. Non soltanto perchè è il primo ad aver centrato la fantastica accoppiata 200-400, ma perchè ha corso il mezzo giro di pista in 19"79, eguagliano così il suo record ottenuto nei trials olimpici del 1992 a New Orleans. Ci è riuscito nonostante il lento starter dello stadio Ullevi l'abbia costretto a tornare due volte sui blocchi (uno dei quali attribuendo proprio a lui la partenza falsa) prima di sancire il via regolare. Johnson è stato il più veloce a mettersi in moto: 137 millesimi il tempo di reazione, contro i 150 di Fredericks. («Non volevo correre rischi, di rado mi capita di essere così rapido allo start», dirà poi). La sua azione non ha avuto pause in quel tambureggiare dei piedi sulla pista inghiottendo i metri che lo separavano dal traguardo. Pur stanco, Michael ci ha provato a far meglio di Mennea e il gesto di disappunto che ha avuto dopo aver letto il tempo sul display a fianco del traguardo ne è la prova. «Sì, mi spiace - ha detto -, ci tenevo a fare almeno un record, però 8 gare in sette giorni hanno inciso sul tempo». Non ce l'ha fatta, ma non per questo la sua impresa è meno grande. Il campione dalle gambe corte non piacerà agli esteti, ma i suoi fasci muscolari sanno sprigionare una potenza impressionante, consentendogli di primeggiare tanto nella velocità pura quanto in quella prolungata. Gli avversari, ieri, non sono esistiti, come nella finale dei 400 vinta 48 ore prima. «Adesso sono proprio stanco», sono state le prime parole pronunciate da Michael, nè si può dargli torto. D'accordo che le fasi eliminatorie per lui sono state poco più di una formalità, ma occorre considerare la tensione nervosa, il timore che qualcosa potesse incepparsi impedendo la storica impresa. Il secondo pensiero di Johnson è stato dedicato, astutamente, agli organizzatori dei Mondiali: «E' grazie all'orario che mi è stato possibile accoppiare le due gare, realizzare questa doppia vittoria». Chi vuol capire, capisca. Ovvero gli organizzatori di Atlanta, che quando hanno stilato l'orario dell'Olimpiade non hanno pensato che un «loro» campione potesse abbinare i 200 ai 400. E quindi hanno sovrappo sto le due prove. «Il problema non è tanto fisico, quanto di concentrazione», pre cisa Michael, al quale è stata fat ta una promessa di massima: vinci i due titoli a Goteborg e cambieremo l'orario. Logico che adesso batta cassa. Ventotto anni il prossimo 13 settembre, Johnson non nascon te di cercare la consacrazione olimpica. A Barcellona, dove corse i 200, fu eliminato in semifina le, vittima di un intossicazione intestinale. E fu solo parziale rivincita contribuire all'oro con re cord del mondo della 4x400. Il suo sogno è di sovrapporsi all'inimagine di Cari Lewis, per oltre un decennio riferimento di tutto il movimento atletico. «Qui a Gotebrog - racconta stato splendido il calore della gente, come tutti hanno parteci pato alla mia impresa. Prima del la gara, mentre andavo allo stadio, un ragazzino mi ha detto «Tu sei "magic", magico: devi vincere, tu lo puoi». Subito mi sembrato che parlasse di qualcun altro, poi mi sono reso conto che 'magic" questa volta ero proprio io». La grandezza di Micheal Johnson ha oscurato persino altri grandi protagonisti, come Sergei Bubka, Moses Kiptanui e Kim Batten, che a sorpresa ha migliorato il terzo record mondiale (dopo i due nel triplo) nel corso di questi campionati. Al «gabbiano» bastato volare oltre l'asticella posta a 5,92 per assicurarsi il quinto titolo mondiale. Il suo librarsi verso il cielo è iniziato proprio con le gare iridate del 1983 e, almeno per ora, non sembra avere nessuna intenzione di fermarsi. Ha provato anche il recji d a 6,15, ma nonostante la consumata recita sui materassini dopo aver abbattuto l'asticella, non è sembrato particolarmente in vena per farlo. Nè una gara lunga come il Mondiale favorisce imprese del genere. Il record, invece, l'ha firmato Kim Batten. ventiseienne della Georgia, che - unica ad aver battuto (a Nizza) nella passata stagione Sally Gunnell - adesso le ha tolto anche il limite mondiale correndo in 52"61 (contro 52"74), dopo un favoloso spalla a spalla con la connazionale Tonja Buford. Peccato che mancasse la britannica, infortunata: avrebbe potuto essere gara ancor più memorabile, pur se con la sfortuna di capitare proprio nel giorno di Michael Jonhson. Giorgio Barberis LUNEDI1 7 10 NELLE SEMIFINALI 400MIN44"91 MERCOLEDÌ FINALE 400 M 10 IN 43"39 MEDAGLIA D'ORO GIOVEDÌ' 10 10 IN BATTERIA 200 M IN 20"57 10 NEI QUARTI 200 M IN 20"35 VENERDÌ' ì 1 10 NELLE SEMIFINALI 200MiN20"01 FINALE 200 M 1°IN 19"79 MEDAGUA D'ORO

Luoghi citati: Atlanta, Barcellona, Georgia, New Orleans, Nizza