Torrence: «Com'è cattiva la Ottey»

Torrence: «Com'è cattiva la Ottey» Torrence: «Com'è cattiva la Ottey» GOTEBORG. Il giorno dopo, Gwen Torrence appare distrutta. Cerca di sorridere, ma la delusione per il titolo dei 200, negatole per squalifica, è troppo grande. L'infrazione è stata minima, senz'altro ininfluente, tuttavia la severità in questi Mondiali è pari soltanto alla grande presunzione organizzativa, ovvero alla disorganizzazione. Ogni giorno le squalifiche si sprecano, ieri è toccato anche a Maria Mutola, grande favorita degli 800, rea di aver pestato la linea di corsia in avvio di semifinale. <cAdesso il mio problema - ha detto la Torrence in lacrime - è spiegare l'accaduto a mio figlio, mio marito e mia madre. Mi dispiace molto per le parole della Ottey, che mi ha definito un'imbrogliona, e mi sento offesa sia come atleta che come madre. A mio figlio ho sempre insegnato che bisogna comportarsi onestamente. Io neppure mi sono accorta di aver calpestato la linea di corsia, correndo non mi guardavo certo i piedi. Le regole sono chiare, ma io non volevo truffare. Ho 30 anni, tante corse alle spalle e mai mi era capitata una cosa del genere. Sognavo di esser la prima donna americana a far la doppietta ai Mondiali, adesso sento soltanto il peso di quanto è successo. Io, nel mio cuore, so di essermi comportata onestamente, ma purtroppo non basta. Rifarmi ad Atlanta? Non sarà facile. Qui ero arrivata davvero al meglio della condizione». lg. bar.)

Persone citate: Gwen Torrence, Maria Mutola, Ottey, Torrence

Luoghi citati: Atlanta