Nelle isole turisti senz'acqua

In tilt l'impianto a Portoferraio: rifornimenti con le bettoline. Nei guai anche l'Argentario In tilt l'impianto a Portoferraio: rifornimenti con le bettoline. Nei guai anche l'Argentario Nelle isole turisti senz'acqua Dall'Elba a Capri scatta l'emergenza ROMA. Sui turisti in vacanza a Capri, all'Elba o all'Argentario incombe una minaccia: la carenza d'acqua. La situazione alla vigilia di Ferragosto si preannuncia davvero critica. Autobotti e bettoline sono mobilitate per risolvere l'emergenza idrica dell'isola d'Elba. Nel momento più «caldo» dell'intera stagione turistica, quando si calcola che siano almeno 250 mila gli ospiti dell'isola dell'arcipelago toscano, l'acquedotto locale ha iniziato a fare i capricci. Nessun problema meccanico, solo una richiesta d'acqua superiore alla portata della struttura. Una situazione di una tale gravità da costringere la Comunità montana a varare un piano di interventi eccezionale che prevede il rifornimento delle maggiori località elbane tramite autobotti e bettoline. Le autobotti sono state utilizzate a San Piero e Marciana, mentre le bettoline riforniscono in continuazione Portoferraio, Cavo, Sant'Andrea e la stessa Marciana. Ma i provvedimenti per tamponare la difficile situazione non si sono esauriti qui. A Cavo, grazie ad un accordo tra Comune e Usi è stato deciso di tornare ad attingere acqua da un pozzo che era stato in precedenza chiuso per la presenza di residui fissi, come il ferro, al di là dei limiti previsti dalla legge. E' un provvedimento che ha consentito di aumentare la quantità d'acqua a disposizione di abitanti e turisti, ma che ha costretto il sindaco di Rio Marina a emanare un'ordinanza che ne vieta comunque l'uso potabile. Dall'Elba all'Argentario. Il procuratore di Grosseto ha disposto il sequestro di pozzi, autobotti e depositi idrici privati ai quali si sta facendo ricorso per far fronte alla carenza d'acqua e dei quali sono provvisti molti residence, alberghi e abitazioni private. Il magistrato ha comunque affidato i depositi sequestrati agli stessi proprietari obbligandoli a osservare l'ordinanza che prevede che l'acqua non potabile di pozzi e depositi possa essere utilizzata solo per uso esterno se trattata con sostanze clorate. A Capri è un'estate sfortimata. Dopo l'allarme lanciato da Legambiente sull'inquinamento di alcuni tratti di mare, ora scatta l'emergenza per l'acqua corrente. Un guasto alle condotte sottomarine costruite nel '67 ha messo ko il sistema di aprowigionamento idrico. Il sindaco è stato costretto a ordinare un drastico razionamento: i rubinetti rimangono a secco per alcune ore del mattino e del pomeriggio secondo un «calendario» prefissato. Per alleviare la sete dei capresi è stato predisposto un servizio di rifornimento da parte di navi-cisterna provenienti da Napoli. «La situazione, però, rimane grave» avverte il sindaco, il quale accusa la società costruttrice delle condotte: «La società danese Nkt dovrebbe provvedere alla fornitura dei pezzi di ricambio e all'invio dei suoi tecnici, ma ancora non l'ha fatto. Ho saputo che i responsabili dell'azienda hanno preferito mandare un'equipe in Germania per riparare un elettrodotto in avaria». Il sindaco è su tutte le furie: minaccia di denunciare la società danese e chiedere un risarcimento per i danni subiti. Ma anche se i tecnici intervenissero nei prossimi giorni, i lavori durerebbero a lungo: i guasti alla condotta sottomarina, infatti, sono gravi e necessitano di interventi complessi, [r. cri.] Nella perla campana rubinetti a secco per alcune ore al mattino e al pomeriggio In alto uno scorcio dell'Elba Nell'isola toscana l'acquedotto è andato in tilt, difficoltà per 250 mila turisti

Persone citate: Cavo