«Salvate quest'uomo, dobbiamo giustiziarlo» di E. St.

«Salvate quest'uomo, dobbiamo giustiziarlo» Oklahoma: un condannato a morte tenta il suicidio poco prima dell'appuntamento col boia «Salvate quest'uomo, dobbiamo giustiziarlo» In fin di vita in cella, lo curano in ospedale, poi lo uccidono IL CASO LA LEGGE PERVERSA PWASHINGTON RIMA gli hanno umanitariamente salvato la vita, poi lo hanno diligentemente messo a morte. E' quello che è successo la scorsa nc,f e nel penitenziario di McAlesier, Oklahoma, dove Robert Brechean è andato incontro al suo destino lungo questo strano itinerario. Brecheen, 40 anni, era stato condannato a morte 12 anni fa per l'assassinio di Marie Stubbs, una donna di 59 anni da lui assalita in casa durante un tentativo di rapina. La sua esecuzione era prevista appena dopo la mezzanotte di giovedì. I secondini del carcere hanno notato che, nelle ore precedenti l'esecuzione, Brecheen dormiva molto tranquillamente. Ma, quando sono entrati nella cella, per avviare i preparativi dell'estremo rito, hanno notato che Brecheen respirava affannosamente e che, sotto le palpebre semichiuse, aveva le pupille di- latate. E' stata subito chiamata un'ambulanza e il condannato è stato d'urgenza trasferito al McAlester Regional Hospital, dove ha ricevuto le cure d'emergenza necessarie. In pratica, è bastata la solita lavanda gastrica per riportare Brecheen allo stato di coscienza. I medici dell'ospedale sono arrivati velocemente alla conclusione che il condannato aveva ingerito una forte dose di medicinali, probabilmente nel tentativo di togliersi la vita. Questa ipotesi si è rafforzata successivamente, quando l'avvocato di Brecheen ha dichiarato che il suo cliente era «rassegnato» al suo fato. In una intervista con il giornale locale, «The daily Oklahoman», l'avvocato Jack Gordon jr. aveva ammesso di aver perduto ogni speranza di un rinvio. Tre ricorsi erano stati presentati a diverse corti di appello, ma le possibi¬ lità che uno fosse accolto erano «poche o nessuna». «Questo condannato - aveva sostenuto l'avvocato - ha probabilmente l'atteggiamento più positivo che si possa immaginare in un uomo sul punto di essere ucciso». Il fatto che Brecheen abbia voluto anticipare il proprio destino può essere spiegato in diversi modi: l'orse il condannato non voleva dare al boia la soddisfazione di fare il lavoro o forse voleva, con il suo suicidio, mettere nei guai i dirigenti della prigione. E' stata, infatti, immediatamente aperta un'inchiesta per scoprire come il condannato sia riuscito a procurarsi i medicinali necessari per il suo tentativo di suicidio. Ma, nel frattempo, Brecheen è già all'obitorio di McAlester, giustiziato all' 1 e 55 di ieri mattina (le 8,55 italiane) con un'iniezione letale. Prima di morire Brecheen ha volu¬ to a tutti costi fare un'ultima dichiarazione. Nessuno saprà mai cosa ha detto. Il microfono non funzionava e i testimoni convocati per l'esecuzione non hanno capito una parola. Non è chiaro quale sostanza il condannato possa avere assunto nel pomeriggio. Era stato denudato e perquisito secondo il regolamento, la cella meticolosamente setacciata. Aveva rifiutato l'ultimo pasto, restando sdraiato sulla brandina. E' normale che i custodi di un carcere debbano darsi da fare in ogni momento per salvare la vita di ogni prigioniero. Che poi Brecheen dovesse essere giustiziato è un'altra storia: è il compiersi del corso della giustizia. Tutto regolare, quindi, nel comportamento dei carcerieri di McAlester, salvo il fatto che l'umanità dimostrata prima fa risaltare ancora di più l'inumanità della pena eseguita dopo. Certo, anche Brecheen non era un tipo delicato di sentimenti: aveva ucciso quella povera donna, proprietaria di un negozio di indumenti usati, che, oltretutto, gli aveva poco prima venduto un cappello a credito e gli aveva in seguito negato un prestito. Ma il paradosso resta. Prima di diventare un assassino, Breechen era stato un ladro e un rapinatore di mezza tacca. Il delitto per il quale è stato condannato avvenne nel maggio 1983 ad Ardmore, una cittadina dell'Oklahoma. Senza un soldo, senza idee, si era ricordato di un negozio di abbigliamento dove qualche tempo prima aveva comprato un cappello a credilo. Il posto era fuori mano, la padrona che teneva la cassa pareva debole e indifesa. Invece la donna. Marie Stubbs, aveva gridato e lottato fino a quando un colpo di pistola non l'aveva fatta tacere per sempre. Il rapinatore era stato catturato nel giro di qualche ora. [e. st.]

Persone citate: Jack Gordon, Marie Stubbs, Robert Brechean

Luoghi citati: Ardmore, Oklahoma