Karadzic rida i gradi al ribelle Mladic di E. St.

Karadzic rida i gradi al ribelle Mladic Alla disperazione dei serbi in fuga dalla Krajina si aggiunge ora quella dei croati della Vojvodina scacciati dalle loro case Karadzic rida i gradi al ribelle Mladic BELGRADO. I) leader dell'autoproclamata repubblica dei serbi di Bosnia Radovan Karadzic ha revocato la destituzione del generale Ratko Mladic da comandante delle forze serbo-bosniache. In un laconico comunicato diramato dall'ufficio di Karadzic si rende noto che il leader serbo «ha deciso di annullare i cambiamenti annunciati nell'esercito». In una nota diffusa dall'agenzia Srna si sottolinea che Karadzic ha così voluto rispondere ad un appello lanciato del leader religioso ortodosso Pavlev e lo ha fatto «nel nome dell'unità dei serbi per la vittoria». Concretamente minacciato dalla possibilità di un putsch, Karadzic aveva trascorso gli ultimi due giorni in attesa di un faccia a faccia con Mladic per spianare le divergenze senza tuttavia riuscire ad organizzare l'incontro. Sempre più isolato, il suo cerchio di sostenitori ristretto alle autorità civili di Pale, il leader serbo ha ceduto alla realtà dei fatti e fatto marcia indietro. Karadzic aveva approfittato della sconfitta inflitta dai croati alle forze serbe nei centri di Grahovo e Glamoc - poi usati come trampolino di lancio per l'offensiva contro i serbi della Krajina - per «licenziare» il 4 agosto scorso Mladic, interlocutore privilegiato dei capo di stato serbo Slobodan Milosevic ed «eroe nazionale» per le vittorie accumulate in tre anni di conflitto. In un secondo tempo, però, vista la compattezza dello schieramento pro-Mladic soprattutto ai vertici dell'eserci¬ to (dodici generali dello stato maggiore affermarono in una dichiarazione che avrebbero obbedito solo allo stesso Mladic), il leader di Pale aveva annunciato che avrebbe assunto il comando delle forze armate con Mladic come suo assistente speciale. Fermo sulla sua posizione, Mladic aveva respinto «l'offerta» in attesa dell'inevitabile retromarcia. Il tono incerto, a tratti supplichevole, assunto da Karadzic nella lettera aperta a Milosevic quattro giorni fa - in cui il presidente serbo veniva prima accusato di tradimento, poi pregato di non abbandonare la causa pan-serba - non lasciava dubbi circa il rapporto di forza tra l'accoppiata Mladic-Milosevic da una parte e il signore di Pale dall'altra. Un portavoce delle Nazioni Unite ha intanto dichiarato ieri che le forze dell'Unprofor non sono autorizzate ad arrestare il generale Mladic, chiamato in causa per i nuovi massacri che gli Stati Uniti hanno denunciato nella zona di Srebrenica. Assieme al «presidente» Karadzic e ad altri dirigenti serbo-bosniaci, Mladic è stato accusato di crimini di guerra nella ex Jugoslavia dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aia ed è passibile di arresto. «Solo i Paesi membri, ma a titolo individuale, hanno la facoltà, anzi il dovere di arrestare chiunque sia colpito da un mandato del tribunale dell'Aia, questo però non è il mandato dell'Unprofor, quindi se necessario negozieremo anche con Mladic», ha detto a New York il portavoce dell'Onu, Joe Sills. [e. st.]

Luoghi citati: Belgrado, Bosnia, Jugoslavia, New York, Stati Uniti