Alla Fortezza fra teatro e storia di Silvia Francia

RISTORANTI Da stasera a Ferragosto va in scena «In fra li casi» diretto da Renzo Sicco Alla Fortezza fra teatro e storia A Fenestrelle spettacoli, fiere, libri e mostre Cala il sipario sulle austere mura del forte. Ultimo titolo in programma, per la rassegna «Spettacoli alla Fortezza», organizzata a Fenestrelle da Assemblea Teatro. La formazione torinese proporrà, da questo sera sino al 15, alle 21,30, «In fra li casi», spettacolo al sedicesimo anno di vita, diretto da Renzo Sicco. Si tratta del quarto appuntamento del cartellone che è inserito, accanto ad una fiera libraria, alcuni dibattiti e una mostra di quadri, nella manifestazione «Le Fenestrelle. Parole, suoni, immagini nell'incanto della Fortezza», promossa dal Comune. A far da storica scenografia alle pieces, infatti, è proprio l'edificio fortificato della Val Chisone, raggiungibile per i torinesi percorrendo la statale 23 (oltre Pinerolo, salendo verso Sestriere). Meeting di palcoscenico, dunque, come «spettacolare» occasione per visitare questa fortificazione, la cui costruzione iniziò nel 1727, su progetto di un team di ingegneri militari dell'epoca. L'edificio, ultimato solo 122 anni più tardi, racchiude significativi elementi architettonici, come una scala coperta di quattromila gradini. Una curiosità in merito al nome di Fenestrelle: «Si tratta dell'appellativo con cui, nell'800, i prigionieri racchiusi nelle sue celle chiamavano la piazzaforte», spiegano alla Pro loco. E aggiungono: «Dopo anni di abbandono, dalla fine della seconda guerra mondiale al 1990, oggi il monumento è finalmente restituito ai turisti, che possono visitarlo tutto l'anno, con percorsi guidati e differenziati» (informazioni allo 0121/83600). In sintonia con il luogo storico, lo spettacolo in programma da stasera rievoca l'uso antico delle «veglie» popolari, dei tradizionali riti centrati sulla narrazione (biglietti a 15 mila lire). Il tutto tradotto, però, in gesti, suoni, parole, girotondo di trampoli e maschere. Grande assente, la parola, sostituita qui dalla mimica, dal colore. «Si tratta di un invito alla fantasia, un'occasione per inventare una propria storia, partendo da quei personaggi che animarono i racconti orali e popolarono il mondo onirico dei nostri avi», spiegano le note di regia. Silvia Francia

Persone citate: Assemblea Teatro, Renzo Sicco

Luoghi citati: Fenestrelle, Pinerolo, Sestriere