Non si prostituisce, stuprata di Angelo Conti
Due storie di violenza in città scoperte nel giro di poche ore Due storie di violenza in città scoperte nel giro di poche ore Non si prostituisce, stuprato Ma la ragazza fa arrestare l'«amico» Picchiata, drogata a forza, sequestrata per tre giorni, violentata per dodici ore, poi trascinata sul marciapiede, in corso Massimo D'Azeglio. Qui Sonia è finalmente riuscita a dare l'allarme, fermando due guardie venatorie di passaggio e chiedendo loro di chiamare i carabinieri. Il suo aguzzino è stato fermato dai militari con le accuse di sequestro di persona, violenza carnale, estorsione e spaccio. In macchina portava un coltellaccio da cucina, lama da 20 centimetri, per intimorire la ragazza. La protagonista di questa storia ha 24 anni, due figli di 6 anni e un anno (il primo affidato ad una zia, il secondo ad un'altra famiglia), il marito in carcere alle Vallette. Figlia unica, alle spalle una famiglia-bene con papà manager e mamma casalinga molto attiva. La chiamiamo Sonia, ma non è il suo nome. «Sono tossica - spiega subito perché ci sono finita dentro e non sono ancora riuscita a venirne fuori. Ma sono onesta, non ho mai spacciato, non ho mai trafficato in eroina, non avevo mai pensato al marciapiede. Ma nella primavera scorsa ho incontrato Pierre, e sono finita in un enorme pasticcio». La giovane madre in quel periodo era nei guai: «Mio marito era appena finito in carcere. Un'accusa senza una prova, basata soltanto sulle affermazioni di un pentito. Però lo hanno ar- restato lo stesso. Ero disperata quando ho conosciuto un francese che mi ha dimostrato subito amicizia. Amicizia e basta, sia chiaro. Inizialmente mi ha fatto molti regali: un collier d'oro, un telefonino cellulare, una borsa di Borbonese. Li ho accettati, pensavo fosse una persona ricca che voleva fare del bene. Ma poi ha cominciato lui a chiedere soldi a me, ed io l'ho aiutato. Pensavo ad una crisi di liquidità, temporanea». Le richieste di Pierre, invece, si fanno sempre più insistenti. «Gli ho detto che non avevo più denaro, che quanto gli avevo già dato era il massimo. Lui ha replicato che mi avrebbe mandato a battere il marciapiede, per fare soldi. Gli ho risposto che era matto, l'ho mandato a quel paese. Sembrava se ne fosse andato, invece...». Lo scorso fine-settimana il dramma. «Pierre è ricomparso. Con un pretesto mi ha costretto a seguirlo nel suo alloggio di corso Cincinnato. Appena dentro ha chiuso porte e finestre. Mi ha urlato che non me ne sarei più an¬ data, sino a quando non avessi cambiato idea. Si è fatto aggressivo, mi ha iniettato una dose doppia di eroina. Poi mi ha violentato. Non ho reagito, ero tramortita dalla droga. Un inferno durato dodici ore. La sera dopo mi ha detto: "Adesso andiamo a lavorare". E mi ha accompagnato in corso Massimo D'Azeglio, con la sua auto. Ogni tanto mi mostrava un grosso coltello da cucina, per intimorirmi». Sonia, a questo punto, ha trovato la forza di reagire: «Appena mi ha lasciato sola, sul marcia¬ piede, ho intravisto un'auto con due uomini in divisa. Sono corsa verso di loro, gli ho urlato di aiutarmi, di portarmi lontano da quell'uomo». Quelle divise appartenevano a due guardie venatorie, Gualtiero Montalberti e Francesco Pandolfo che sono riuscite quasi subito a bloccare Pierre Alain Rappi, 40 anni, marsigliese, ed a consegnarlo ai carabinieri. In caserma, i militari del Nucleo radiomobile hanno poi ricostruito l'accaduto, convincendo la giovane a vincere le paure ed a firmare la denuncia. Poi è scattato il fermo del francese: per sequestro di persona, violenza carnale, estorsione e spaccio. Ora Sonia cerca una esistenza serena: «Amo mio marito, anche se è in galera: sto con lui da 12 anni. Ed amo i miei bambini. Voglio uscire dalla droga: non ripeterò l'errore di affidarmi a quello psicanalista torinese che si è fatto dare 50 milioni da mio padre, per non curarmi affatto. So di una clinica, a Bologna, dove cambiano il sangue. Vorrei provare lì». Sonia parla seduta sul divano, accarezzando lentamente il suo cane. Nell'altra stanza, sopra il letto, ci sono i peluche dei suoi bambini. Scorci di vita normale fra le nebbie della droga che - anche in questa storia di violenza e sopraffazione - sembra annientare ogni personaggio. Angelo Conti s Pierre, arrestato, e Sonia: la foto è schermata per renderla irriconoscibile
Persone citate: Borbonese, Francesco Pandolfo, Gualtiero Montalberti, Pierre Alain
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