Partorisce e resta sterile

Quattro ginecologi della clinica universitaria a giudizio, la paziente chiede un miliardo di danni Quattro ginecologi della clinica universitaria a giudizio, la paziente chiede un miliardo di danni Partorisce e resta sterile 7/pni: «Fu un errore dei medici» Una giovane madre diventata sterile, pare per colpa dei medici ha chiesto un miliardo di risarcimento. I quattro ginecologi della clinica universitaria del Sant'Anna che l'hanno assistita dopo il parto sono stati rinviati a giudizio per lesioni colpose gravissime. Sono Alessandra Rosi, Luca Marozio, Chiara Benedetto e Bruno Meduri. E rischia di avere qualche problema con la giustizia anche il professor Mario Campogrande, primario del Sant'Anna, che avrebbe firmato una perizia troppo benevola nei confronti dei colleghi indagati. Il processo è fissato per la. fine di gennaio davanti al pretore Giuseppe Casalbore. La storia risale all'autunno del '93. Carmelina Siciliano, casalinga, 26 anni, in attesa del parto viene ricoverata al Sant'Anna dove mette alla luce un bel bambino. Un parto spontaneo, senza alcun problema, almeno così sembra. Ma non tutto è andato per il verso giusto e alla fine, sentito il parere del direttore della clinica professor Bocci, si decide per l'asportazione dell'utero. Quando, alla fine di ottobre, esce dall'ospedale, Carmelina Siciliano è una donna in crisi, piange in continuazione, la sua vita è cambiata. Neppure la presenza del figlio appena nato riesce a lenire la sua pena. Sa che non potrà mai dargli un fra¬ tellino, che la sua esistenza è stata sconvolta. Cosa fare? Ne parla a lungo con il marito, anche lui choccato da quella storia. Alla fine si rivolgono all'avvocato Tom Servetto e presentano un esposto alla Procura presso la pretura. Il fascicolo viene affidato al pm Pier Luigi Zanchetta. Viene sentito dal pm il direttore Adriano Bocci che ha dato il permesso di asportare l'utero. Il magistrato affida la perizia al professor Mario Campogrande, un ginecologo molto conosciuto. Campogrande che era allora all'ospedale di Cuneo è poi passato al Sant'Anna. Le sue conclusioni sono a favore dei quattro ginecologi indagati, o meglio escludono negligenze o colpe dei sanitari: hanno fatto tutto quanto era possibile. La perizia di Campogrande lascia sconcertata Carmelina Siciliano che fino ad allora non ha nominato un suo consulente di fiducia. Il suo avvocato, Servetto, si mette allora in contatto col professor Igino Terzi, ginecologo tra i più noti a Torino. Terzi non chiede la parcella per la sua consulenza, ma prende molto a cuore la storia di Carmelina. Ripercorre passo passo tutto quello che è accaduto al Sant'Anna, dal ricovero alla dimissione. E il suo verdetto è un atto d'accusa contro gli indagati. Chi ha ragione? Il gip Palmisano decide di nominare due periti di Milano, i professo- ri Zavanella e Acerboni. Le conclusioni degli esperti milanesi non si discostano da quelle di Terzi. Zavanella e Acerboni non sono neppure teneri con il professor Campogrande: la sua perizia li lascia perplessi: «Non ha colto il significato dell'evolversi dei fatti dal 3 al 12 ottobre, pur chiari attraverso le molteplici omissioni dei sanitari». Carmelina Siciliano presenta un esposto contro Campogrande: il caso è ora all'esame del pm Donatella Masia della Procura. Resta da chiarire anche la posizione di Bocci: il pm Zanchetta ha chiesto l'archiviazione ma il gip Palmisano ha disposto nuove indagini. Nino Pietropinto L'episodio è accaduto all'interno del Sant'Anna. A fianco il giudice Pier Luigi Zanchetta, più a destra il dottor Mario Campogrande, la cui perizia è stata contestata

Luoghi citati: Milano, Torino