Fuggono sconvolti da via Nizza
Si sono spaventati vedendo lo «spettacolo» che ogni notte si svolge sotto i portici Si sono spaventati vedendo lo «spettacolo» che ogni notte si svolge sotto i portici Fuggono sconvolti da via Nizza / turisti francesi abbandonano l'albergo Vacanze in Italia sì, ma non a Torino. E, soprattutto, lontano da San Salvano. Deve aver pensato questo, l'altra sera, monsieur Veuillez. Faceva parte di una comitiva di turisti francesi: dovevano fermarsi a Torino sei giorni. Sono arrivati puntualissimi, alle 21,30, nell'hotel prenotato da una settimana. Due stelle, gestione famigliare, sotto i portici di via Nizza. Monsieur Veuillez ha scaricato i bagagli, si è guardato intorno con gli altri. Che brutte facce, devono aver pensato. Di qui non usciremo vivi, devono essersi detti. Perché sotto i portici, come ogni sera, c'era di tutto. L'albergatore ha capito soltanto che dicevano «Mon Dieu, mon Dieu». E, alle 21,35, la comitiva di turisti è letteralmente scappata. «Excusez nous», scusateci, han detto. «Non credevamo che fosse così». E se ne sono andati, spaventati. Forse in cerca di un altro hotel. O di un'altra città. Da Lione, quando avevano prenotato telefonicamente, i turisti avevano chiesto se l'albergo fosse in zona centrale. «Centralissima» gli han risposto da Torino. «E c'è il bagno in tutte le camere? Il telefono? La tivù?». «Sì sì, in tutte». Monsieur Veuillez ne ha riservate quattro, di stanze. Ma non ha chiesto se di fronte all'hotel ci fossero prostitute, travestiti, tossicomani, spacciatori. ((Avete extracomunitari che stazionano per vendere pane, uova, latte, sigarette, spiedini?». «C'è almeno una rissa al giorno? Si ubriacano? E tirano bottiglie, e lattine? Si accoltellano spesso, magari usando cocci di vetro? Ah, bene, e derubano anche i passanti? Benissimo, veniamo». Forse, se avesse fatto le domande giuste, sotto i portici di via Nizza non ci sarebbe neppure arrivato, con gli altri 5 lionesi, monsieur Veuillez. Le camere, non han neppure voluto vederle. Ai francesi è bastata una lunga occhiata sotto i portici, per decidere di risalire in auto e andar via. Poi, un quarto d'ora dopo, han telefonato all'albergatore: «Pardonnez, ci spiace. Qui ci sono troppi voleurs, troppi ladri». Prenotazione disdetta. Lui, l'albergatore, non commenta. «Scusate, ma io qui ci devo vivere. Ho paura di ritorsioni». Parla volentieri, invece, Nazzareno Vetere. Cinquant'anni, è arrivato da Taranto con altri 5 operai della «Corval Sud» per lavori alla ((Acciaieria speciale Terni» di corso Regina Margherita. Alloggia all'Hotel Nizza, via Nizza 9, sotto i portici. «L'albergo è carino, pulito. Ma quei francesi, li capisco. Anch'io, quando sono arrivato, sarei scappato. E una cosa è certa: a Torino, non ci torno più. Neanche per lavoro. Taranto è decisamente meglio. Noi giriamo tutt'Italia: in sette mesi a Milano, non abbiamo mai visto porcherie come qui. Scendi in strada e ti molestano, ti chiedono sigarette, ti offrono droga. E certe scene! Si picchiano, orinano dappertutto, scippano i passanti. E meno male voi del Nord sareste più civili». Giovanna Favro Erano appena arrivati da Lione «Mon Dieu mon Dieu» dicevano andandosene Il tratto di via Nizza su cui si affaccia il portone dell'hotel Nizza scelto dalla comitiva francese per trascorrere sei giorni a Torino. I turisti dopo la «fuga» hanno chiamato l'albergatore per scusarsi del mancato arrivo
Persone citate: Giovanna Favro
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