A luglio l'auto tira il freno di Renzo Villare

Un '95 sempre più grigio, ma cresce la quota dei marchi nazionali Un '95 sempre più grigio, ma cresce la quota dei marchi nazionali A luglio l'auto tira il freno Immatricolazioni in calo del 2,39% TORINO. La domanda di auto in Italia continua a segnare il passo. In luglio, secondo le proiezioni del ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono scese del 2,39% rispetto allo stesso mese '94, portandosi a 143.700 unità contro 147.220 di un anno fa. Anche il bilancio dei primi sette mesi è negativo dell'1,47%, con 1.097.607 consegne contro 1.114.024 dell'analogo periodo dell'anno scorso. In questa situazione, che l'Anfia definisce «fredda», le marche nazionali, con 66.040 consegne, hanno portato la loro quota in luglio al 46% contro il 44,1 % del '94, con un ragguardevole guadagno di quasi due punti. Particolarmente brillante l'andamento delle vendite Alfa Romeo e Lancia. La prima, con 7840 unità, ha fatto registrare una crescita eccezionale dell'86,2%, portando la quota al 5,46 del mercato contro il 2,86% del luglio 1994. La seconda ha aumentato le consegne del 14,5% con 10.070 unità, passando dal 5,98% al 7,01% del mercato. Nei sette mesi le immatricolazioni sono state 500.822 (45,6%), con un aumento di 1,1 punti sul 44,5% del 1994. L'Anfia fa notare a questo proposito che l'andamento delle vendite delle auto nazionali, pur se leggermente migliore rispetto ad un anno fa, «è sicuramente influenzato dall'attesa dei nuovi modelli in segmenti molto importanti: le Fiat Bravo e Brava del segmento C che usciranno in settembre e la Lancia y del segmento B, che sarà lanciata in novembre». Questo ennesimo risultato negativo - prosegue l'Anfia - oltre a ribadire «lo stato di difficoltà del mercato che persiste dal 1993, ha anche confermato che il 1995 è ormai un anno praticamente compromesso da una domanda che, nella migliore delle ipotesi, sfiorerà i già bassi livelli di vendita del 1994. Le speranze di un significativo miglioramento sono rimandate al 1996, sempreché il settore automobilistico non subisca ulteriori penalizzazioni, dopo quelle già pesanti degli ultimi tempi». Tra i primi sette mesi del 1992, anno record del mercato italiano, e quest'anno, la perdita è del 34,4%, pari a 576.000 vetture (oltre 82.000 al mese), che equivalgono alla produzione annuale di Case come Bmw o Mercedes. L'Unrae, l'Unione che raggruppa le Case estere, è ancora più esplicita. Il calo delle vendite è determinato non solo dalle voci di nuove imposte sul prezzo dei carburanti, regolarmente ricorrenti e che deprimono il mercato, ma soprattutto «dalla constatazione di un'accresciuta pressione fiscale diretta e indiretta sulle quattro ruote». E l'Anfia ricorda ancora che la fiscalità sull'automobile supererà quest'anno i 100 mila miliardi di lire, pari ad oltre il 21% dell'intero gettito tributario. Posizione analoga per il Centro studi Promotor che rileva come «a breve termine non sia prevista una inversione di tendenza». La tesi viene confermata dall'inchiesta condotta dallo stesso Csp sui concessionari che non soltanto segnalano un andamento insoddisfacente delle consegne in luglio, «ma anche un certo appesantimento delle giacenze e dell'arrivo di nuovi ordini». Il 70% non prevede ripresa per i prossimi tre-quattro mesi (55% a giugno). Anche l'Europa non va bene. Dopo l'aumento del 7,2% di giugno, legato alla forte crescita del mercato francese (+46,3%) determinata dall'ultimo mese di incentivi governativi, luglio ha chiuso in perdita. Secondo dati provvisori, sono state vendute 885.800 vetture, con una flessione del 3,3% e 7.326.000 nei primi sette mesi, ancora in aumento, ma limitato allo 0,8%. In luglio, a parte il recupero della Germania (+6,7%), sono in calo Francia (— 7,9%), Regno Unito (— 3,5%) e in misura maggiore Spagna (— 26,9%) che ha risentito, come la Francia, della fine degli incentivi. Fra le principali Case estere, da segnalare nei sette mesi il ricupero dell'8,6% della Volkswagen con circa 80 mila pezzi venduti, della Volvo (+35%), della Saab (+52%) e delle giapponesi Honda (+17,5%), Mitsubishi (+21%) e Toyota (+36%). In flessione le marche d'elite come Mercedes (— 22,8%), Bmw (— 12,9%) e Audi (— 15,5%). Renzo Villare

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Torino