Il marco sotto quota 1120 di Marco Zatterin

La Bundesbank lascia fermi i tassi al 4%. La nostra valuta in ripresa anche sul dollaro La Bundesbank lascia fermi i tassi al 4%. La nostra valuta in ripresa anche sul dollaro Il marco sotto quota 1120 Nuovo rally della lira, aiutata da Bankitalia MILANO. I tassi tedeschi per ora non si muovono. La lira sì, corre persino, e si prende la soddisfazione di scendere per un po' sotto la soglia di 1120 contro il marco. Aiutata dall'intervento della Banca d'Italia, la nostra moneta è arrivata ieri sino a far segnare un 1118,5 che non si vedeva da mesi. Poi si è piegata, ha perso qualche punticino, senza tuttavia rovinare una giornata decisamente positiva, culminata con il nuovo massimo dell'anno raggiunto a Londra dai future sui titoli di Stato (104,5). Gli analisti assicurano che non è solo merito dell'estate, che le cose vanno bene perché la lira comincia ad avere una vita propria. Il volume delle contrattazioni è insolitamente elevato per essere metà agosto e l'attenzione per la valuta italiana sembra essere pilotata dall'attesa di ulteriori progressi per le prossime settimane. L'approvazione della riforma delle pensioni ha risvegliato l'interesse per la lira. Ora sui mercati si sta diffondendo la convinzione che una finanziaria solida e rapida potrà condurre in autunno la nostra moneta ben sotto quota 1100. Il presidente del Consiglio, Lamberto Dini, ha ribadito di avere in mente proprio la scadenza di metà settembre per presentare la legge di bilancio per il 1996. Ieri ne ha parlato con il ministro delle Finanze, Augusto Fantozzi, e con alcune delegazioni di parlamentari del centrosinistra. Altri incontri sono previsti per oggi, ultimo giorno prima della partenza del premier per le vacanze. Torniamo ai cambi per dire che la giornata valutaria è iniziata con la fumata nera di Francoforte. Come largamente previsto, gli uomini del presidente Hans Tietmeyer hanno annunciato di non ritenere di dover ridurre il costo del denaro. Così il tasso di sconto è rimasto al 4 per cento decretato il 3 marzo scorso e il Lombard al 6 dell'11 maggio. Dietro la decisione della Bundesbank, si cela la preoccupazione per l'aumento della massa monetaria e per un'inflazione che fatica ad avvicinare l'obiettivo del 2 per cento fissato dal governo di Bonn (siamo al 2,3 per cento). Certo che un calo dei tassi federali avrebbe probabilmente reso ancora più brillante la prestazione della lira. Dopo due sedute interlocutorie ispirate dalle ondate di realizzi, la nostra valuta ha rosicchiato con costanza terreno nei confronti del marco. Ha aperto a 1127,5, è passata a 1123, poi a 1121. A questo punto il governatore di Bankitalia Antonio Fazio ha dato ordine di vendere marchi e il cambio è scivolato a 1118. Nel pomeriggio si è tornati poco oltre le 1120. Ma la sostanza non cambia. La lira ha fatto punti anche sul dollaro, riappropriandosi di una parte delle perdite subite da martedì. Mentre il biglietto nordamericano recuperava sul marco, oltrepassando il limite di 1,42 marchi intorno alle quindici, la moneta italiana risaliva e giungeva al passaggio delle indicazioni di Bankitalia con un bottino più ricco di quasi sei lire rispetto a 24 ore prima: 1581,98 contro 1587,29. Positivi alla fine i risultati nei confronti della maggior parte delle sorelle europee: il franco francese è calato a 324,5 (-1,5 lire), la sterlina a 2527 (-12), il franco svizzero a 1355,8 (+4), l'ecu a 2090 (-7,6). Sul tabellino spicca l'ascesa del dollaro nei confronti dello yen verso il quale ha fissato il massimo degli ultimi cinque mesi (92,67). A confermare le buone possibilità di riscossa vantate dalla lira è il balzo dei future sui titoli pubblici, stimolato dagli interventi della banca centrale sul mercato telematico. Qui, secondo fonti di mercato, le quotazioni hanno beneficiato di una tendenza ad uscire dalla forte area del marco per creare nuove posizioni di impiego nella «periferia». Il movimento ha ristretto il differenziale a dieci anni tra i Buoni poliennali del Tesoro e Bund tedeschi, calato da 4,96 a 4,83 punti percentuali. Marco Zatterin Ultimi incontri sulla Finanziaria tra il presidente Dini e i ministri economici prima delle ferie Un nuovo massimo per i futures sui titoli di Stato "UN MESE DI RINCORSA" Sopra Antonio Fazio. A sinistra Hans Tietmeyer

Persone citate: Antonio Fazio, Augusto Fantozzi, Dini, Hans Tietmeyer, Lamberto Dini, Lombard

Luoghi citati: Bonn, Francoforte, Londra, Milano