Fuga da Saddam, il grande tradimento

Re Hussein concede asilo politico e Clinton assicura protezione contro eventuali ritorsioni Re Hussein concede asilo politico e Clinton assicura protezione contro eventuali ritorsioni Fuga da Saddam, il grande tradimento Figlie e generi in Giordania: «L'Iraq non è più credibile» AMMAN. Con una mossa che provoca un terremoto al vertice del regime iracheno e nella famiglia di Saddam Hussein (che poi sono quasi la stessa cosa), due figlie e due generi del presidente iracheno, il loro cugino Ezzedine Mohamad Hassan e «un gran numero» di ufficiali sono fuggiti ieri in Giordania, dove hanno chiesto e subito ottenuto asilo politico. «La nostra defezione mostra quanto si sia deteriorata la situazione in Iraq», ha detto senza mezzi termini al suo arrivo ad Amman il generale Hussein Kamel Hassam, ministro dell'Industria e capo dell'ufficio per l'industrializzazione militare, di fatto «custode» dei maggiori segreti militari iracheni. Egli è inoltre sposato con la figlia preferita di Saddam, Ragha, giunta con lui in Giordania. Assieme a loro, sono fuggiti anche il fratello del generale, il colonnello della guardia repubblicana Saddam Kamel, e sua moglie Rana, seconda figlia del presidente. Da Baghdad, solo un laconico comunicato dell'agenzia ufficiale Ina ha reso noto che il presidente ha sollevato dall'incarico ministeriale Kamel Hassan. Fonti diplomatiche tendono a sottolineare che la fuga del generale Kamel, che negli Anni Ottanta come ministro dell'Industrializzazione militare curò la realizzazione dell'arsenale iracheno, in particola- re di quello batteriologico e chimico, potrebbe essere collegata con le richieste dell'Orni di smantellare le armi di distruzione di massa irachene. Pochi giorni fa la commissione Onu incaricata di verificare l'applicazione delle risoluzioni adottate contro l'Iraq dopo la guerra del Golfo ha ottenuto a Baghdad un dossier di 530 pagine sul programma biologico-militare iracheno, ma lo ha giudicato ancora insufficiente. Stando alle parole del generale Kamel Hassan, il problema è però dovuto al fatto che il regime di Baghdad «ha perso credibilità a livello internazionale e arabo». Kamel Hassan ha inoltre detto di aver già preso contatto con varie personalità «per cercare di porre fi¬ ne alle sofferenze del popolo iracheno, con un programma di azione che consenta un ricambio della situazione nel Paese». L'accoglienza che il generale e le persone fuggite con lui hanno avuto ad Amman mostra peraltro più che mai l'isolamento in cui Saddam Hussein è relegato anche nel mondo arabo sin dalla crisi del Golfo (1990-1991), cominciata 5 anni fa con l'invasione del Kuwait e sfociata nella guerra. Re Hussein, un tempo sostenitore del «rais», ha ieri ricevuto i fuggiaschi e ha concesso loro «immediatamente» asilo politico, come ha reso noto il ministro degli Esteri giordano. Il presidente americano Clinton ha avuto parole di apprezzamento per re Hussein e per quello che ha definito il suo «gesto coraggioso». Clinton si è anche impegnato a sostenere il sovrano giordano, se sarà necessario. Secondo Clinton, le defezioni «dimostrano la grande difficoltà in cui si trova il regime di Saddam Hussein e quanto il "rais" stia perdendo ogni rapporto con la realtà». Il capo della Casa Bianca ha detto che gli Usa staranno vicini a re Hussein («E' nostro dovere») e ha ammonito che qualsiasi azione di Saddam andrà incontro a «una risposta appropriata».' Per tentare di porre rimedio alla situazione sono volati subito ad Amman un figlio di Saddam, l'in- fluente Uday, e un consigliere del presidente, che presumìbilmente tenteranno di avviare una trattativa con il re di Giordania. Il sovrano tuttavia non li ha ancora ricevuti e il suo ministro degli Esteri ha comunque chiarito che l'eventuale consegna all'Iraq dei fuggiaschi è «totalmente fuori questione». A mostrarsi particolarmente soddisfatta per la crisi familiare e politica di Saddam è l'opposizione irachena in esilio, che si dice pronta ad accogliere «nei suoi ranghi» il generale Kamel. Un portavoce a Londra del congresso nazionale iracheno ha però affermato che prima il generale «deve provare la sua buona fede». La notizia della defezione del po¬ tente generale ha infatti dato subito il via ad una serie di congetture e speculazioni. Secondo alcune di queste, il presidente avrebbe deciso di inviare fuori dal Paese alcuni familiari perché la situazione si sta rapidamente deteriorando. C'è anche chi sostiene che si tratta di una mossa decisa per placare l'opposizione interna. Non più tardi di un paio di mesi fa Saddam Hussein ha dovuto sedare una rivolta tribale scoppiata nella parte occidentale del Paese, in seguito all'esecuzione di un generale della tribù dei Dulaimi. La rivolta fu inoltre seguita a giugno da un controverso ammutinamento di un'unità corazzata dell'esercito, guidata da un altro generale del clan Dulaimi. [Ansai Uno dei fuoriusciti è il generale Kamel Hassan, «custode» dei maggiori segreti militari. Ma c'è chi pensa ad un bluff LA FAMIGLIA SADDAM (in una foto del 1990) generale Hussein Kamel Hassan al Majid genero e cugino di Saddam, 37 anni 2] Adnan Khairatlah Tolfah, cugino e cognato di Saddam, morto nell'anno della foto 3] Raghda Hussein, figlia maggiore di Saddam, 29 anni, moglie del generale Hussein Kamel Hassan al Majid 4] Uday, figlio maggiore e delfino di Saddam, 33 anni 5] La moglie di Uday 6] La figlia di Uday 71 Rana, la figlia secondogenita di Saddam, 24 anni, moglie del tenente colonnello Saddam Kamer Hassan 8] Qusay, il figlio minore di Saddam, 24 anni 9] Il figlio di Raghda 10] Solida Khairallah, la prima delle due mogli di Sodi lenii] Saddam Hussein 12] Hala, terza figlia di Saddam TOSSO» ^ 2 3