«Molestie» Giornalista accusato da Mancuso

«Molestie» «Molestie» Giornalista accusato da Mancuso ROMA. Ha scritto due articoli sulla presunta visita dell'onorevole Silvio Berlusconi in casa dell'attuale ministro di Grazia e Giustizia Filippo Mancuso e si è visto piombare addosso una denuncia per «molestie». E' toccato al giornalista di Repubblica Paolo Boccacci, il quale al ritorno dalle ferie - ha scoperto che il pm Mario Gianrusso, della Procura di Roma, sta conducendo una indagine nei suoi confronti, dopo un esposto presentato dallo stesso Guardasigilli. Il reato ipotizzato è quello previsto dall'articolo 660 del codice penale che punisce con l'arresto fino a sei mesi o con una ammenda di un milione di lire la molestia o il disturbo arrecato «per petulanza o per altro biasimevole motivo». La stessa norma che consente di perseguire gli eventuali «maniaci» che tormentano per telefono le vittime prescelte, formulando proposte oscene. Nel maggio scorso, il cronista del quotidiano romano aveva curato due articoli relativi ad un presunto colloquio tra il Cavaliere e Mancuso che sarebbe avvenuto nella abitazione del ministro prima che questi decidesse di aprire un procedimento disciplinare sui magistrati di Mani pulite e di inviare gli ispettori nella procura di Milano. «Sono stupefatto per questa inchiesta - spiega Boccacci -. Ho scritto quegli articoli dopo aver fatto alcune civilissime telefonate agli abitanti del palazzo, uno dei quali, anzi, si premurò di richiamare lui stesso il giornale. Il mio lavoro è stato normalissimo, quello che si fa in tutte le inchieste giornalistiche. La criminalizzazione della richiesta di notizie alle possibili fonti vorrebbe dire la messa in discussione del diritto di cronaca e quindi del lavoro stesso del giornalista». Fortemente critica anche l'Unione nazionale dei cronisti italiani (Unci) che esprime «sconcerto e stupore» per l'iniziativa della magistratura. Ir. int.]

Persone citate: Boccacci, Filippo Mancuso, Mancuso, Mario Gianrusso, Paolo Boccacci, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Milano, Roma