IL PREMIER MIGLIORE E PEGGIORE di Sergio Romano

Grandi opere, sbloccati i fondi IL PREMIER MIGLIORE E PEGGIORE STIAMO assistendo alla nascita di un leader? Dini non è più l'uomo che il Presidente della Repubblica convocò al Quirinale nello scorso gennaio, ed è già alquanto diverso da quello che nelle scorse settimane non perdeva occasione per ricordare i quattro punti del suo programma e scoraggiare qualsiasi ipotesi sulle sue intenzioni future. Gradualmente, per cenni successivi, il suo governo allarga il proprio orizzonte, fissa nuovi obiettivi. Il ministero dell'emergenza potrebbe diventare, insensibilmente, un ministero di legislatura. Dopo la manovra finanziaria, la legge regionale, la riforma del sistema pensionistico e la par condicio, occorre predisporre la legge finanziaria per il 1996, affrontare il problema del Mezzogiorno, avviare un grande programma di opere pubbliche, completare il processo delle privatizzazioni, creare posti di lavoro e soprattutto perseguire con fermezza gli obiettivi del risanamento finanziario. L'economia va bene, l'inflazione è sotto controllo, la lira si è fortemente apprezzata, i mercati dimostrano fiducia. Dini è troppo elegante e discreto per trarre da questa analisi una qualsiasi conclusione politica. Ma ci penseranno gli altri, nel corso delle prossime ore. Una parte del mondo politico - quella che preferisce allontanare la fine della legislatura e il ritorno alle urne osserverà che Dini è al tempo stesso l'autore e il garante della fase virtuosa in cui il Paese sembra essere entrato. Perché dovremmo scommettere una realtà positiva contro un futuro incerto? Perche dovremmo mettere a repentaglio, scio- Sergio Romano CONTINUA A PAGINA 8 PRIMA COLONNA

Persone citate: Dini