Dall'Italia con morbidezza

Dall'Italia con morbidezza L'Istat svela le curiosità della nostra bilancia commerciale Dall'Italia con morbidezza Anche la carta igienica nel boom dell'export ROMA. Che la bilancia commerciale italiana vada a gonfie vele è un fatto risaputo, ma quel che non sono in molti ad immaginare è che a questo boom contribuiscono «voci» perlomeno curiose. Per scoprirle basta sfogliare il volume preparato dall'Istat a proposito del nostro import-export nel 1993, in cui sono diligentemente riportati attivi e passivi di ogni genere. Due anni fa i nostri conti commerciali con l'estero si sono chiusi con esportazioni per 266 mila miliardi contro importazioni per 233 mila e nell'elenco dei generi più venduti compaiono calendari e sardine, bottoni e carta igienica. Scorrendo questa specie di guida alle curiosità made in Italy che hanno successo oltrefrontiera salta agli occhi che prendiamo gli stranieri per la gola, prima di tutto perché abbiamo venduto loro la bellezza di 75.993 quintali di cioccolatini, compresi quelli al liquore, ma anche perché abbiamo annodato ai loro colli ben 18.120 quintali di seta sotto forma di cravatte. Tanto per restare nel campo dell'abbigliamento possiamo poi citare un elemento spesso misconosciuto, ma redditizio: i bottoni, che hanno fatto incassare oltre 239 miliardi, e, nel campo degli accessori, ci sono da segnalare anche i 121 miliardi provenienti da ombrelli e bastoni esportati. Parlando di alimentari è arcinoto che le specialità italiane abbiano un vasto pubblico di aficionados ad ogni latitudine, ma che, oltre a pasta, parmigiano, grana e altre «bandiere» della nostra gastronomia esportiamo ben 82 mila quintali di sardine è una sorpresa. Per non parlare della frutta, tra cui conteggiamo oltre 4 milioni di quintali di pesche, due milioni e 318 mila di kiwi, ma anche 12 mila quintali di fichi freschi. Passando al settore carta scopriamo che, sempre nel '93, si sono venduti 24.373 quintali di calendari, oltre 104 mila quintali di bicchieri, sempre di carta, e, soprattutto, un milione e 154 mila quintali di carta igienica, corrispondenti a non si sa quanti «piani di morbidezza». Per quel che riguarda gli anticoncezionali vanno benissimo gli sperimicidi, di cui si esportano 794 quintali (e la curiosità nella curiosità è che il nostro cliente più affezionato è il Kirghizistan). Sui preservativi, invece, siamo esterofili, visto che ne vengono importati 2018 quintali contro i 1685 smerciati all'estero. Però il made in Italy del profilattico vince in Germania ed Austria, dove va a finire circa la metà del nostro export. [v. cor.] Il ministro del Commercio estero Alberto Ciò

Luoghi citati: Austria, Germania, Italia, Kirghizistan, Roma