«L'Uk 101 terapia fallita» di Daniela Daniele

Alla divisione di Oncologia del Fatebenefratelli i medici ammettono: «Nessun cambiamento nei malati» Alla divisione di Oncologia del Fatebenefratelli i medici ammettono: «Nessun cambiamento nei malati» «L'Ukl 01, terapia fallita» Milano boccia la proteina anticancro MILANO. No change. Nessun cambiamento. Come bere acqua fresca. La mazzata all'Uk 101 arriva dal prestigioso Fatebenefratelli, nel capoluogo lombardo. E' alla Divisione di oncologia, diretta dal professor Alberto Scanni, che si è sperimentata, come in altri centri, la «proteina anticancro» su malati terminali. Quello che viene chiamato, con una definizione orrenda, «uso compassionevole» Risultato: zero. La relazione alla Commissione oncologica nazionale spiega: «Scopo dello studio era valutare la risposta e la tossicità alla somministrazione dui preparato Uk 101 in pazienti con neoplasia avanzata, non più rispondenti alle terapie convenzionali». Per far questo, tra il marzo e il dicembre 1994, erano stati «arruolati» 18 volontari (8 femmine e 10 maschi) «previo consenso informato»: 8 con tumore del colon; 3 della mammella; 3 del pancreas; 2 del polmone; 1 con tumore gastrico; 1 con tumore del fegato. Sintetico e sconfortante il verdetto: dei 18 pazienti, valutati secondo i criteri stabiliti dall'Oms, 2 hanno sospeso il trattamento per reazioni allergiche. Nei rimanenti 16, l'Uk 101 ha avuto il seguente effetto: in 14 di loro la malattia è progredita; in 2 non c'è stato alcun cambiamento. Non s'è notata traccia di remissione parziale né tantomeno completa. La prognosi por i pazienti era di 3 mesi di vita: purtroppo, è stata confermata. La proteina, fiore all'occhiello dell'immunologo Alberto Bartorelli, sarebbe dunque stata investita troppo, e troppo presto, di un'aspettativa che ha quasi i connotati della fede cieca. L'Associazione lombarda di oncologia medica esprime preoccupazione per «il risalto dato ai presunti risultati terapeutici del trattamento Uk 101 che non trovano alcun riscontro in pubblicazioni di carattere scientifico, attendibili sul piano clinico». E si augura che, in futuro, la valutazione sull'efficacia di prodotti analoghi «sia oggetto di discussione scientifica, prima che di divulgazione reclamistica». 11 dottor Maurizio Tomirotti della sezione lombarda dell'Aiom è il segretario. Oltre ad essere l'aiuto della Divisione di oncologia al Fatebenefratelli. Che pensa di questo fiasco? «Sarebbe ottuso chiudere la porta per partito preso a una sostanza. Ma sono convinto che si debba procedere, nella sperimentazione, secondo le regolo. Il rischio è di alimentare inutili speranze». Sa qualcosa dei risultati ottenuti in altri centri? «So che altrove non sempre ci si è attenuti all'assoluto rigore scientifico». Che cosa risponde a quei pazienti che implorano di farsi cavie per l'UK 101? «Ogni giorno si provano nuove sostanze. Esiste una serie di prodotti ili continua evoluzione. Nuove famiglie di chemioterapici. Altri preparati in fase avanzata di sperimentazione. Il consiglio è quello di fidarsi del proprio oncologo e con lui decidere se tentare la strada di una terapia sperimentale, fra le tanto a disposizione». Come hanno reagito i malati al ((caso» della proteina anti- cancro? «Con i nostri pazienti il rapporto è molto schietto. No abbiamo parlato, abbiamo riferito i risultati della ricerca. Qualche problema l'abbiamo con le moltissime telefonate clic ci arrivano. Le telefonali; della speranza... In certi casi è straziante e non ci fa certo piacére rispondere che questo prodotto non ha alcuna evidenza che aumenti la vita di un sol giorno». I vostri pazienti hanno subito una delusione, dunque? «Non tanto quelli seguiti dal nostro servizio, quanto quelli all'esterno, Noi abbiamo un day-hospital e un ambulatorio e i nostri malati li vediamo in continuazione. Il dialogo con loro è costante. E ci preme molto anche la loro condizione psicologica: abbiamo un gruppo di volontari che fa Ioni compagnia in sala d'attesa, li accompagna a pagare i ticket, ci sognala i casi di pazienti che stanno cadendo in stato depressivo. Noi stessi facciamo gruppi "Bàlint" (confronto sui casi clinici e sul "vissuto" psicologico di modici e pazienti, ndr), Insomma, non sono lasciati soli nella loro angoscia Ma quanti altri, invoco, lo sono?». Se di continuo vengono sperimentate nuove sostanze, perché tanto clamore proprio su questa? «Già, c'è da chiederselo». Daniela Daniele Somministrata per un anno a 18 pazienti terminali II ministro della Sanità Elio Guzzanti (a destra) ha aumentato le linee del Numero verde per informazioni sull'UK 101 A sinistra, l'immunologo Alberto Bartorelli, che ha messo a punto la proteina definita «anticancro"

Persone citate: Alberto Bartorelli, Alberto Scanni, Elio Guzzanti, Maurizio Tomirotti

Luoghi citati: Milano