Una quarantina gli inquisiti

Ufficiale dei vigili «Regali anche a me» Una quarantina gli inquisiti Ufficiale dei vigili «Regali anche a me» Segretario dell'ex sindaco Cardetti confessa e tira in ballo altri nomi Anche l'ufficiale dei vigili Michele Cassotta ha finito per ammettere che sì, anche lui ha ricevuto buoni benzina e ha fatto sparire verbali di contravvenzioni per amici e compagni di partito. Due giorni di carcere a Cuneo lo hanno convinto che non era il caso di continuare a negare quando tutti i suoi colleghi avevano ormai già ammesso una prassi in vigore da tempo E il pm al termine dell'interrogatorio ha espresso parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari. Ma Cassotta non si sarebbe limitato a confermare quello che il pm Enrica Gabetta aveva già appreso dai altri vigili: avrebbe anche l'atto altri nomi e l'inchiesta potrebbe allargarsi ancora. Oggi verrà messo a confronto con un vigile sentito già ieri come teste dal magistrato. Finora sono circa 40 gli indagati tra vigili e imprenditori coinvolti in questa indagine partita dal nucleo di pronto intervento ed estesasi poi all'ufficio verbali e alle circoscrizioni cittadine. Altre 20 persone potrebbero trovarsi coinvolte in questa brutta storia. Arrestato venerdì scorso mentre era in vacanza, per corruzione, abuso in atti d'ufficio e falso, Michele Cassotta, difeso dall'avvocato Elena Negri, si era limitato in un primo tempo ad ammettere di aver aiutato alcune persone cancellando le multe o strappando i verbali: «Ma non ho mai preso una lira in cambio». L'ufficiale, 49 anni, è stato negli anni 1985-87 segretario del sindaco socialista Giorgio Cardetti. Ieri avrebbe ammesso di aver ricevuto spesso nel suo ufficio la visita di compagni dì partito che gli chiedevano di cancellare contravvenzioni. Gratis. Non ha potuto però negare di aver ricevuto buoni benzina dal suo collega Renato Pratone, il vigile che teneva i contatti con gli imprenditori. E che, come gli al- Il giudice Enric Gabetta tri tre arrestati, ha ammesso: «Per i sovraccarichi sono previste multo da 800 mila lire, ma si poteva tranquillamente chiudere un occhio con 400 mila lire. Anche al camionista conveniva perché risparmiava il 50 per conto. E il denaro arrivava prónta cassa o con i buoni benzina». Michele Cassotta avrebbe anche spiegato al magistrato che non era affatto difficile far scomparire i verbali, senza che nessuno se ne accorgesse. Bastava non metterli a molo e Lutto si sistemava perché nessuno era preposto al controllo. Facciamo un esempio. Il vigile della circoscrizione fa la multa e invia all'ufficio centrale numero di targa e tipo di auto. Dall'ufficio verbali si fanno le ricerche al Pra per risalire al proprietario. Passano cosi dei mesi, anche tre a volte. Un tempo più che sufficiente per far scomparire di tutto. Dopo gli interrogatori e le confessioni ora tocca agli uomini della polizia giudiziaria della Procura fare tutte le verifiche, cercare i riscontri alle irregolarità (un migliaio di verbali), esercitare in pratica quel controllo che finora nessuno ha fatto. E continuano le polemiche. Paolo Ferrerò, capogruppo di Rifondazione comunista, replica così al sindaco Castellani: «La Cgil non attacca le istituzioni, ma denuncia soltanto responsabilità politiche che ci sono e il sindaco ha. E Castellani farebbe bene a non imitare Berlusconi che si identificava con le istituzioni». Epifanio Guarcello, della Cgil vigili, ha detto nei giorni scorsi di aver più volte denunciato in Comune quello che avveniva in corso XI Febbraio. Ma nessuno si è mosso. Forse, da parte sua, sarebbe stata più opportuna una segnalazione alla magistratura. Silvio Viale (Verdi) aggiunge: «Il sindacato potrebbe cogliere l'occasione per una riflessione sulla questione morale del corpo dei vigili». Michele Cassotta dopo due giorni di carcere ha ammesso di aver ricevuto buoni benzina e aver distrutto verbali di contravvenzione a favore di amici e compagni di partito Il giudice Enrica Gabetta