«Non ha accoltellato la prostituta Tre le perizie che lo scagionano»

«Non ha accoltellato la prostituta Tre le perizie che lo scagionano» Delitto Augello, oggi il tribunale decide se scarcerare l'indiziato «Non ha accoltellato la prostituta Tre le perizie che lo scagionano» COLPEVOLE O INNOCENTE POTREBBE tornare a casa, libero, Francesco Buonanese, in carcere dai primi di febbraio per l'omicidio della prostituta Maria Augello. La decisione del tribunale della liberta è attesa per questa mattina dopo il lungo confronto di ieri tra accusa e difesa che avrebbe fatto pendere la bilancia a favore di quest'ultima. «Siamo convinti che i giudici accoglieranno la nostra richiesta», hanno detto i difensori Gianluigi Ciaramella e Roberto Piacentino. Ma quali sono le novità che potrebbero portare ad una svolta nell'inchiesta sull'omicidio? A favore di Buonanese, 29 anni, un passato da rapinatore, giocano innanzitutto le risultanze peritali. L'esame del Dna sullo sperma trovalo sul luogo del delitto e stato favorevole all'indagato: gli esperti romani, gli unici in Italia in grado di eseguire questo esame, hanno escluso che sia di Buonanese. Anticipazioni su questo esame erano già trapelate nelle scorse settimane, dopo che l'indagato aveva fatto an- che uno sciopero della fame per protestare contro i ritardi del deposito della perizia, ma soltanto ieri sono stati esaminati dal tribunale della libertà. Si era parlato anche di tracce di sangue della vittima su un giubbotto verde e su un paio di pantaloni dell'arrestato trovati in un armadio della casa dei genitori in via Coggiola 4. Anche in questo caso le conclusioni degli esperti sono state a favore di Buonanese: non c'erano tracce di sangue sui due capi di vestiario. Altro elemento: alcune macchie si sangue scoperte su una camicia del Buonanese, ma gli esperti hanno concluso che quel sangue era di un gruppo diverso da quello della vittima. Infine il rossetto individuato su un pantalone dell'indagato: neppure questo era della prò- stituta. Buonanese, in cella dal 6 febbraio, potrebbe cosi tornare a casa. Almeno questa è la convinzione dei difensori. Che ieri, davanti al tribunale della libertà presieduto da Elvio Fassone, hanno insistito anche su un altro particolare importante. Una giovane donna aveva dichiarato tempo fa di aver visto a casa di Buonanese il col¬ tello utilizzato per l'omicidio di Maria Augello, sgozzata la sera del 29 gennaio in un garage di via Rattazzi, vicino a Porta Nuova. Un coltello particolare, con un insolito manico celeste lavorato con incisioni in madreperla a forma di esse. In un drammatico confronto con l'indagato la donna ha poi ritrattato: «Era diverso, mi sono rammentata che il manico era diverso». Tutto vero o si è trattato di una marcia indietro forzata? Tocca ai giudici decidere. Da parte sua Buonanese ha sempre sostenuto di non aver mai avuto coltelli in casa. Tutto a favore dell'indagato? Neppure per sogno. Ne è convinto il pubblico ministero Giuseppe Ferrando che fa perno soprattutto su due elementi: l'alibi del Buonanese («ero a casa ammalato») non convince affatto l'accusa e negli ultimi giorni s'è aggiunta anche la testimonianza di un confidente della polizia: questi ha raccontato di aver visto un uomo consegnare all'indagato il coltello del delitto. [n. pie.] Ma l'accusa non s'arrende «Quell'alibi di Buonanese non convince» Un confidente «E' stato lui» fgjr Francesco Buonanese e in carcere dai primi giorni di febbraio E' accusato di aver ucciso Maria Augello (a fianco) in un garage vicino a Porta Nuova

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