A Torino 23 disegni del Moncalvo

A Torino 23 disegni del Moncalvo Erano di un antiquario alessandrino, sono destinati a Palazzo Madama A Torino 23 disegni del Moncalvo // Comune acquista le opere del pittore di corte UN TESORO RITROVATO ISEGNI del Moncalvo acquistati dal Comune. Un colpo magistrale messo a segno dopo mesi di attente ricerche per non cadere in una di quelle trappole che possono scattare con facilità in un settore seducente che però può ingannare anche esperti di talento. Ventitré disegni, una rarità assoluta. Primo perché le opere del Moncalvo, specialmente grafiche, sul mercato arrivano con il contagocce a ritmi a dir poco decennali; poi perché la fortuna di questo prolifico pittore di corte sabauda del Seicento ò giunta tardiva e quindi collezionisti pubblici e privati, soprattutto piemontesi (ovviamente), non badano a spese per accaparrarsi il poco che vien posto in commercio da antiquari o disperso in aste. Pensi il lettore appassionato di queste cose che i nuclei più rilevanti di disegni (ce lo ricorda lo storico Marco Rosei) del- l'astigiano Gugliemo Caccia, nato a Montabone il 1568 e morto a Moncalvo (da cui deriva il soprannome che ha reso famoso l'artista nella storia) il 1625, sono alla Biblioteca Reale, al Museo di Varallo Sesia e alla Scuola di Belle Arti di Oporto. Di volta in volta ne sono comparsi gruppi di due, tre, finiti subito in collezioni private. Questo è il più considerevole, apparso sul mercato: offerto dall'antiquario I;rancesco Cairo di Alessandria. Il Comune di Torino, su proposta dell'assessore Perone, se n'è approprialo per destinarlo al Museo di Palazzo Madama, ancora in fase di ritardata ristrutturazione. Se possiamo definire ottimo l'investimento (250 milioni per il lotto faticosamente messo insieme da Cairo, nell'arco di una vita di ricerca e pagato con il fondo del lascito Mario Moret- ti), ci sembra doveroso augurarci di vedere esposti i disegni (ai quali si accompagnano due curiose xilografie di cui si aveva scarsa informazione) quanto prima: magari commentati dallo storico dell'arte Gianni Romano al quale si devono accurati e innovativi studi sul Moncalvo e sulla figlie del medesi¬ mo, Francesca (di grande talento, sembra, seppure morta giovane) e Orsola Maddalena che nel convento delle orsoline (prima a Bianzè, poi a Moncalvo) animò un atelier conventuale iniziando le monache alle meraviglie della pittura. Pier Paolo Benedetto Uno dei disegni del Moncalvo: il «Cavaliere incoronato» L'acquisto è stato possibile grazie al lascito di un privato Il pittore di Corte si chiamava Guglielmo Caccia, nato a Montabone nel 1568

Persone citate: Gianni Romano, Guglielmo Caccia, Mario Moret, Orsola Maddalena, Perone, Pier Paolo Benedetto