Cavalletta-Edwards triplo balzo oltre il muro

triplo balzo oltre il muro Primo record del mondo nell'atletica a Goteborg e c'è ancora una bella medaglia d'argento per l'Italia triplo balzo oltre il muro GOTEBORG DAL NOSTRO INVIATO Jonathan Edwards, finalmente. Il triplista di Gateshnad supera i 18 metri per due volte, prima 18,16 poi 18,29, con il vento nei limiti (+1,3 metri al secondo). E' dunque record del mondo, un record che solo refoli malevoli gli avevano impedito di siglare prima, specie a Villeneuve d'Ascq quando con +2,4 era atterrato a 18,43. E nel giorno di Edwards, l'Italia ribadisce la buona predisposizione a far bene in questi Mondiali conquistando una medaglia d'argento - ossia lo stesso gradino del podio di Ileana Salvador due anni fa a Stoccarda con Elisabetta Perrone nei 10 chilometri di marcia. Bravissima l'azzurra, cosi come Rossella Giordano sesta, mentre la Sidoti - una delle «punte» della squadra, è invece finita lontano, frenata da due ammonizioni nella prima meta di gara, che l'hanno costretta a rallentare il ritmo per non rischiare la squalifica. Edwards, dunque. Se la qualificazione, con il dominicano Romain che aveva fatto meglio di lui, aveva spinto qualcuno a credere chi; potesse esserci battaglia in finale, pronta ò stata la smentita del ventinovenne Jonathan che, da perfetto killer, ha ucciso la gara fin dal primo salto: 18,16. Cioè 18 centimetri in più del primato stabilito a Salamanca il 18 luglio, quando era stato battuto di un cm il vecchio limite di Banks. Superato il muro dei 18 metri, ringraziato con un bell'inchino il pubblico plaudente e ricacciata in gola la commozione, Edwards è riuscito a ritrovare la concentrazione per fare ancora meglio, al secondo tentativo, con 18,29. A questo punto, mentalmente scaricato ha rinunciato a due prove, poi è tornato in pedana per un comunque pregevole atterraggio a 17,49, con il quale ha scritto la parola fine alla propria gara. Nella storia del salto triplo Edwards ha due pret.ecessori illustri che riuscirono a migliorare il primato del mondo due volte nella stessa gara: il brasiliano Eerreira Da Silva, primo uomo al mondo oltre i 16 m, che nel lontano 1952 - Giochi di Helsinki - ritoccò il record di 16,01 prima con 16,12 quindi con 16,22, chiudendo la gara con ben quattro dei sei salti (tutti validi) oltre il vecchio limite. Quindi nel 1968 fu il sovietico Victor Sanayev, nella memorabile finale di Città del Messico, che seppe rispondere all'azzurro Gentile (17,22) saltando 17,23, quindi al brasiliano Prudencio (17,27) con 17,39 all'ultimo tentativo. Da un altro record, quello del decathlon, è finito neppure troppo lontano Dan O'Brien, grande interprete della specialità, al terzo titolo iridato. E la sua vittoria, insieme a quella della Torrence, ha contribuito a rilanciare il medagliere degli Stati Uniti la cui spedizione ha riservato l'inora più amarezze che gioie e rischia di passare agli archivi per la povertà del raccolto, nonostante il super Michael Johnson debba ancora conquistare le sue medaglie. Gwen Torrence, al pari di O'Brien, non ha comunque mancato l'occasione per conquistare la corona dello sprint: già nelle batterie dei 100 era apparsa la più sciolta e in finale non ha fatto che ribadire la sua superiorità mettendo in fila 01tey e Privalova, come già aveva fatto in semifinale. Vittoria netta, con salutare bagno di umiltà per la russa, che in questi Mondiali avrebbe voluto esibirsi individualmente oltreché nella velocità anche sui 400, ma per il giro di pista è stata bloccata dai suoi dirigenti, Vedremo, a questo punto, se riuscirà quanto a meno a riscattarsi sui 200. Per la Ottey invece una medaglia che vale indubbiamente parecchio, in una stagione difficile in cui è anche finito l'amore che da qualche anno la legava all'ex velocista azzurro Stefano 'filli. Merleno, 35 anni portati con grande disinvoltura e 11 meda glie conquistate in cinque edizioni dei Mondiali, punta adesso a ritrovare la selenita e preparare l'acuto finale per Atlanta, a casa cioè rli chi ieri l'ha battuta. E se troverà un tecnico capace di scrollarle di dosso una certa pigrizia (forse Elio Locatelli) potrebbe togliersi ancora qualche soddisfazione. Brevemente ora gli italiani. Se le marciatrici hanno fatto appieno la loro parte, altrettanto si può dire per ostacolisti dei 400 e siepisti. Laurent Ottoz ha vinto in maniera più che convincente, pur correndo in prima corsia, la sua batteria e altrettanto ha fatto Mori mentre l'altro Ottoz, Patrick, è stato eliminato sfiorando il suo personale In quanto a Lambruschini e Carosi, il primo ha interpretato la gara al risparmio limitandosi all'indispensabile per qualificarsi mentre il secondo non si è accontentato e ha spinto per arrivare secondo. Giorgio Barberis Lambruschini (siepi) e Laurent Ottoz (hs) un inizio sicuro A sinistra il fantastico salto del britannico Jonathan Ldw.uds clic sta per atterrali' a 18.29 metri Sotto. Elisabetta Perrone, 2'' nei IO km di mai eia, abbraccia l'altra azzurra Annarita Sidoti. giunta I3'1

Luoghi citati: Atlanta, Città Del Messico, Helsinki, Italia, Salamanca, Stati Uniti, Stoccarda, Villeneuve