Un biliardo per rinascere

Parla l'attore-regista che a Portofino sta preparando il suo ritorno al cinema con «Il signor quindici palle» Parla l'attore-regista che a Portofino sta preparando il suo ritorno al cinema con «Il signor quindici palle» un biliardo per rinascere PORTOFINO. Una bastardina dallo sguardo un po' triste è il primo benvenuto a bordo del «Domizia», all'ormeggio a Portofino. Francesco Nuti l'ha raccolta in un canile. Il suo dodicesimo e ultimo film, titolo <dl signor quindici palle», sta nascendo qui, tra una carezza e l'altra a «Lupa». Il secondo welcome è quello del comandante Italo Balzaretti, un biellese dall'aplomb del direttore di banca svizzero, che dirà: «Faccio da padre a Francesco. Deve finire questo lavoro, io sono qui per ernesto». Mica facile, però, convincere Nuli. «Ho solo cinque minuti. E poi del film non parlo», è il suo ciao preserale. Primo piano dell'attore-regista: barba di un giorno e una manciata d'ore, occhiali da sole, bandana arrotolato sulla fronte. Apertura: è avvolto in un accappatoio bianco tagliato come un pastrano militare. Sotto, nulla. Sarà uh problema: sempre a guardare dall'oblò, perché in banchina viaggia più d'una macchina fotografica. «L'ha già presa in quel posto Benigni...». «Dai, via, si fa l'intervista. Ma ho soltanto dieci minuti, eh!» (cinque guadagnati). Dal pozzetto di poppa all'interno, protetto da tendine bianche. Si apre la portavetri, soffia l'aria condizionata. «Francesco ò un pigro, ama l'aria condizionata. Io no, preferisco stare all'aperto. Mi motto a scrivere sempre nel pozzetto, con un vecchio videoterminale Olivetti», spezza il ghiaccio Mario Rellini, pratese come Nuti, venticinque anni di teatro alle spalle, prima sceneggiatura cinematografica. Campo largo. Il «Domizia» è un Admiral a noleggio di 24 metri, 26 nodi di velocità. All'interno moquette beige, due file di divanetti in tinta, mobile bar, tivù, tavolino basso. Più in là la plancia. Sotto le cabine. Spunta Shireen, principessa di Perth, Australia, hostess di bordo, cinque lingue parlate e scritte: acqua minerale per tutti. Nuti vuole accanto a sé l'assessore al Turismo di Portofino Enzo Cioffi, di fronte il suo sceneggiatore. «Dai, dai, vai con le domande! Tanto del film non parlo». Come nasce la sceneggiatura? «Si parte da un soggetto. Io decido di fare un film sul biliardo...». Ah, un terzo film sul biliardo? «Si, ma con i primi dui; c'entra fino a un certo punto. Le trilogie le lascio ai grandi autori. Sarà piuttosto un film che riassumerà tutti gli undici precedenti». Allora, si parte dal soggetto... «E poi ci mettiamo insieme, io, Maino e Giovanni Veronesi (assente), e andiamo avanti a braccio, improvvisando». Nuti si alza, guarda fuori (che ci sono i fotografi), si ristravacca sul divano. «Si fanno i dialoghi, lo accenno al mio personaggio, Mario fa gli altri. Il buffo è quando gli tocca fare le donne... Poi lui batte tutto a macchina, perché io non so mica scrivere. In seguito li rivediamo, li ritocchiamo». Dai, Mario, continua tu. «Io sono lo scribacchino che deve fermare sul figlio le senzazioni dell'autore-regista. Nulla, però, di preconfezionato, a tavolino: improvvisazione, c'è più freschezza». Sul «Domizia» va avanti cosi dai weekend di giugno, dal 25 lu- glio in crociera. «Dovremmo finire entro il 30 agosto», prevede Nuti. Prossimi scali Sanremo, Sardegna e forse le Eolie. Le prime riprese? «Non lo dico». Prosegue: «Mario fa anche la "sinistra", io non so farla. A me non piace la "sinistra". Anzi, cioè no, io sono di sinistra». Dai, Mario, continua tu. «Francesco pensa alle battute, io penso al contorno, al filo narrante e agli altri personaggi». Ma perché ancora il biliardo? «Io ho sempre giocato al biliardo, fin da bambino Alla Casa del po¬ polo di Naniali. Naniali, sì, è vicino a Prato. Ho scoperto che attorno al panno verde si parla di tante cose, di tutto. Anche i giocatori più bravi si mettono a parlare di casa, del farmacista, della moglie o dell'amante. E' un covo di sfogo». I tempi di lavoro? ((Alla mattina soprattutto si chiacchiera, perché io non sono proprio in fermissima Io e Mario abbiamo bioritmi diversi. Si lavora duro poi dalle tre alle sette del pomeriggio». E di sera, di notte mai? «Oh, di notte noi si va a donne! A meno che non siamo in un posto dove non c'e nulla da fare, tipo Bocca di Ma gra, dove non c'è nemmeno una bocca di magia». Dai, Mario, continua tu. «In realtà si lavora 24 ore, perché i film di Francesco sono contemporanei e si rubacchia sempre qui e là». Saranno passati già venticinque minuti abbondanti, ma Nuli non se ne accorge. «Tipo l'altro giorno - dice -. Eravamo a casa di mio cugino, che ha un gatto. Io avevo con me Lupa. Si apre una porta, vedo il gatto che fa per avventarsi sul mi cane, mi butto in avanti. Un gran casino. Arriva Mario, pensa che mi menino o che menassi io. Ecco una scena». Dai, Mario, continua tu «Ci può venir bene, visto chi; nel film c'è anche un gatto e un cane». E Rellini continua ((Altro esempio. Ieri sera ho visto in piazzetta qui a Portofino due fidanzali che litigavano. Ci può venir beni;, no, Francesco?». Nuti ridacchia: «Si. Mario, poi me lo racconti Non adesso, che questo qui ci ruba lui to». Fine, the end. «Basta dai, i dieci minuti sono trascorsi. L'ulti ma domanda, via, ma che sia cai tiva. Su Berlusconi?». Il film lo produrrà Aurelio De Laurentiis? «Non lo so, ho detto solo die e il più bravo produttore in circolazione. Si vedrà». Dai, una più cattiva. I - protagonista femminile chi sarà? «Non lo so ancora». Una più cattiva, suvvia! Va bene, Cocchi Goti, con cui aveva liti gaio ai tempi del controverso «OcchioPinocchio», con Chiara Casel li? «Ha smesso di parlare toscano». Stop!, buona o cattiva che sia. Riavvolgimento: porta vetri, pozzetto, passerella. Saluti allo sceneggiatore, alla principessa, al comandante, a Mirko cuoco-motorista di Asti, a Gianni, marinaio di Brescia. Banchina. «Enzo, è tilt to a posto per l'improvvisala di stasera al Teatrino? Che voglio studiare una bella entrata...» Fabio Pozzo Prepara il riscatto dopo il tonfo di «OcchioPinocchio». «Attorno al tavolo verde capita tutto» Vi* % 1 - ' « I ti A sinistra Athina Cenci, che faceva parte dei «Giancattivi». A destra un primo piano: Nuti sostiene che «OcchioPmocchiO" ha incassato 6 miliardi, quindi non è andato cosi male. Il nuovo film dovrebbe essere prodotto da De Laurentiis Sopra: Francesco Nuti mentre gioca a biliardo. A destra Chiara Caselli, protagonista del film «Occhio Pinocchio»