Smascherato il corazziere infedele di Francesco Grignetti

8 Il giovane tradito dal cellulare: «Era uno scherzo», ma ora rischia fino a 15 anni di carcere Smascherato il corazziere infedele Insulti a Scalfaro, al telefono ROMA. Un tempo c'era il Corazziere Piccoletto, impersonato dall'immortale Renato Rascel. Mancava la figura del Corazziere Infedele. Ma niente paura, si trova subito rimedio. Tutto «merito» di un giovanotto, carabiniere di trent'anni, che veste l'onorata e magnificente divisa da almeno otto. Venerdì notte, forse dalla sua garitta di guardia (ma questo particolare non è confermato) ha messo mano al telefonino, ha chiamato il 113 e ha vomitato una serie di insulti contro il Presidente Scalfaro, contro sua figlia Marianna e contro l'istituzione. Poi, non pago, ha minacciato: «Se stasera volete saltare in aria pure voi, andate al Quirinale». Avrebbe dovuto sapere, l'incauto corazziere, che telefonate di questo tenore mettono in allarme le Questure. E infatti così è accaduto. Due ore di convulsa ricerca. Poi la corsa dello volanti. All'una di notte il colpevole era già stato identificato e interrogato. E' crollato immediatamente. «Volevo solo fare uno scherzo», ha provato a minimizzare. Ma la cosa è grave. La procura militare adesso lo accusa di oltraggio al Capo dello Stato. Rischia dai cinque ai quindici anni di carcere. Inutile negare che quando la telefonata è arrivata al 113, l'altra notte, tutto il sistema di sicurezza nazionale si è messo in allarme. Qualcuno ha temuto un'aggressione seria al Quirinale, non solo giornalistica come spesso accade all'illustre inquilino di questi tempi. E infatti si era appena spenta l'eco dell'ultima polemica - un elicottero dei vigili del fuoco aveva sorvolato a bassa quota la tenuta di Castelporziano, allarmando la scorta, ma era solo un errore del pilota che già un'altra turbativa è in arrivo. Il nome di Oscar Luigi Scalfaro, insomma, in un modo o nell'al...tro, finisce nelle cronache nere una volta di più. Ma tant'è. Il responsabile delle ingiurie telefoniche è stato sospeso precauzionalmente dal servizio. Raccontano ora alcuni commilitoni che il giovanotto è caduto in depressione, dopo essersi reso conto di quale razza di guaio ha causato. Ha provato già a scusarsi. Ma difficilmente troverà ascolto nel comando dei Corazzieri. Tantomeno a viale Romania, comando generale dell'Arma, da cui dipende questo reggimento glorioso e tanto appariscente. La ferita all'immagine è forte. Pari, forse, all'arrabbiatura della Benemerita. Il Quirinale ufficialmente non vuole commentare. L'Arma dei Carabinieri neppure. Ci si rimette alla Procura militare, che in questi casi, essendoci di mezzo il Capo dello Stato, prima di proce- dere deve chiedere l'autorizzazione al ministro di Grazia e Giustizia. Lo farà al più presto. E' caduta subito, comunque, l'ipotesi di imputare al corazziere il reato di minaccia. E' rimasto in piedi, dunque, «soltanto» l'articolo 79 del codice penale militare: «Offesa all'onore del Presidente della Repubblica». «Attraversava un periodo di depressione. Si sentiva maltrattato dagli ufficiali. Può capitare una fase di sofferenza. Ma bastava chiedere il trasferimento e l'avreb- be ottenuto dalla mattina alla sera. C'è la fila, per andare in quel reparto», racconta un carabiniere, in forma strettamente anonima, che conosce bene l'ambiente dei Corazzieri. Anziché venire allo scoperto, però, questo carabiniere che vestiva la corazza e l'elmo di acciaio, ha scelto la strada della telefonata anonima. Chissà, forse ha pensato di movimentare una lunga notte romana che si presentava ricca di afa e di noia. E in effetti le volanti sono arrivate abbastanza presto. Ma non per lo spettacolo che voleva lui. Archiviato il lato serio di questa vicenda, già si fanno paragoni tra questa bravata e clamorosi esempi del passato: da Dionigi, tiranno di Siracusa, che si faceva fare la barba dalla figlia perché non si fidava delle sue guardie del corpo, a Indirà Gandhi, uccisa dai suoi pretoriani, a Sadat. E resta sempre valida l'antica domanda: chi custodisce (o meglio seleziona) i custodi? Francesco Grignetti II palazzo del Quirinale, sede della presidenza della Repubblica

Persone citate: Gandhi, Oscar Luigi Scalfaro, Renato Rascel, Scalfaro

Luoghi citati: Roma, Sadat, Siracusa