ARTE E SCIENZA UN SOLO OCCHIO

ARTE E SCIENZA UN SOLO OCCHIO ARTE E SCIENZA UN SOLO OCCHIO IN una conferenza del 1836, il grande pittore inglese Constable sosteneva che la pittura è una scienza di cui i quadri non sono che gli esperimenti. Ancora oggi una affermazione di questo genere può suscitare non poche perplessità all'interno di una cultura che si pone nel solco della tradizione romantica e idealista, secondo la quale sussiste un'eterogeneità assoluta tra l'arte, intesa come suprema espressione dello spirito, e la scienza, concepita come forma degradata del principio economico di utilità. Già Pirandello, nel 1908, nei saggi dedicati ad Arte e scienza (ora ripubblicati da Mondadori) aveva stigmatizzato quel vezzo neoidealista di «ostentare un soverchio disdegno per le intromissioni (altri dice intrusione) della scienza nel campo dell'arte». La principale re¬ sponsabilità di tale contrapposizione viene attribuita all'Estetica «astratta, monca e rudimentale» di Benedetto Croce che ha considerato l'arte un'espressione teoretica dello spirito e relegato la scienza tra le attività pratiche. Dopo aver auspicato una feconda cooperazione fra fantasia e intelletto e considerato l'opera d'arte una forma di scienza inconscia, Pirandello giunge a formulare un'equazione degna di un epistemologo anarchico: «Ogni opera di scienza è scienza e arte, come ogni opera d'arte è arte e scienza». Qualche anno dopo, Valéry riproporrà l'utopia illuministica di una riconciliazione tra le arti e le scienze: «Scienza e arte sono quasi indistinguibili nel processo di osservazione e di meditazione, si separano nell'espressione, si riawicinano nell'ordinamento per poi separarsi definitivamente nei risultati». Martin Kemp, uno dei massimi Mario Fazio Vittorio Gregott' Le scarpe di Van Gogh Einaudi pp. 143. L. 18.000.

Persone citate: Benedetto Croce, Constable, Mario Fazio Vittorio, Martin Kemp, Mondadori, Pirandello, Van Gogh

Luoghi citati: Arte