CHE COSA LEGGE CHI FA LE LEGGI?

CHE COSA LEGGE CHI FA LE LEGGI? CHE COSA LEGGE CHI FA LE LEGGI? Nella valigia dei politici ne di libri di teologia e di diritto costituzionale oltre a testi riguardanti il suo prediletto Thomas More, o di un Rocco Buttigliene, che legge sì i libri durante il week-end, ma in tedesco, polacco, inglese, francese o spagnolo, o di un Gerardo Bianco che sfoglia e risfoglia i suoi classici latini, o di un Giuliano Amato, che una volta ha confessato di leggere un libro al giorno. E poi, tutto sommato, a scavare nelle abitudini di lettura dei politici italiani, non c'è da essere così apocalittici. Massimo D'A- lema è solito stupire i suoi interlocutori (e interlocutrici) sfoderando citazioni di Baudelaire e nella relazione all'ultimo congresso del pds ha lungamente chiosato un passaggio di Paul Valéry. Walter Veltroni ha fatto carte false pur di ospitare nelle pagine dell' Unità articoli di Ian Me Ewan, per il quale letteralmente stravede (senza disdegnare Susanna Tamaro, tutt'altro). Giuliano Ferrara fa uso della sua eccellente conoscenza del tedesco e legge ripetutamente il filosofo Leo Strauss, di cui ha curato per Marsilio una raccolta di scritti (La scrittura e la persecuzione). Marco Pannella si fa prendere da furibonde cotte intellettuali: l'ultima è per Romolo Murri, di cui divora da tempo l'opera omnia. Gianfranco Fini ò un lettore forte, ma soprattutto delle opere di Roberto Gervaso: l'estate scorsa, in crociera, portava sempre sottobraccio i gervaseschi Nerone e Cagliostro. Umberto Bossi non è un lettore forte, ma ha promesso che ad agosto si sobbarcherà la fatica di leggere una biografia di Carlo Cattaneo. Fausto Bertinotti è un lettore metodico, alterna classici del marxismo a letture religiose e in valigia porterà letture sedimentate negli anni: Cuore di tenebra di Conrad, Minima moralia di Adorno e Cercate ancora di Claudio Napoleoni. Silvio Berlusconi è un editore che ha messo in piedi una casa editrice di libri con l'aura dell'esclusività, la Silvio Berlusconi Editore, in cui vengono pubblicati volumi, dall'Elogio della follia di Erasmo ad Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, che sono il pallino dell'amico (bibliomane) Marcello Dell'Utri. A chi gli chiedeva un parere su Sostiene Pereira di Tabucchi, Berlusconi ha risposto: «Non conosco questo Tabucchi». E poi ci sono i libri della vita. I libri, come quelli di cui Geno Pampaloni ha descritto il modello, che ciascuno si porta dentro da un numero incalcolabile di anni e che ama riaccarezzare e risfogliare nei momenti più impensati della giornata. Il libro della vita di Giuseppe Ayala è il Gattopardo: «Potrei citarne interi brani a memoria. Lo leggo e lo rileggo da quando avevo quindici anni e ogni volta ci trovo nuove sonorità e risvolti che non avevo colto in precedenza. Altra lettura d'obbligo è Voltaire e tutta l'opera di Leonardo Sciascia». Ayala ammette che tra vita politica attiva e lettura tende ad aprirsi un fossato incolmabile e apprezza la proposta di Prodi di escludere il sabato e la domenica dalla giostra degli incontri politici. Purtoppo, aggiunge, esiste anche la «lettura