Viglli un altro siluro alla Fininvest

Vigili, un altro siluro alla Fininvest Il capitano della Juve ironico con i toni delle tv berlusconiane sul Milan: «Quanta enfasi, le loro lingue reggeranno per una stagione?» Vigili, un altro siluro alla Fininvest ■ «Sono preoccupato per i suoi commentatori» Meglio di D'Alema. E della banda di «Cuore». Vialli è un tipo che neppure Berlusconi oserebbe definire un comunista però aggredisce la piaggeria delle tv del Cavaliere con la stessa ironia dei nemici di Emilio Fede. Nelle intenzioni di Gianlucaccio non è neppure una polemica ma l'esternazione del fastidio che chiunque non sia milanista prova ad ascoltare le telecronache del Milan in casa Fininvest. Ultimo esempio: l'amichevole di Liegi. Vialli parla da sempre della «impar condicio». L'anno scorso decise persino il black-out perché pensava che certi servizi volessero destabilizzare la Juve, ad esempio la storia del suo flirt con la Parietti riproposta da Mosca. «Tutti i successi del Milan diventano imprese straordinarie, quando sono gli altri che vincono i toni sono molto meno enfatici», ha ripetuto dopo lo scudetto bianconero archiviato in due giorni. E, nonostante la Pax Giraudiana, il Patto d'affari tra Juve e Milan, ci riprova. «Sono proccupato per i commentatori della Fininvest» esordisce. Perché? «Perché mi auguro che le loro lingue reggano una stagione così intensa e logorante. Certe cose possono anche stancare, tutta quella enfasi...». Ora le lingue si muoveranno anche per voi, viste le recenti alleanze. «Non credo». Sebbene non siate più nemici? ((Anche l'anno scorso certi servizi sembravano su misura contro di noi. Ma non mettetelo nei titoli, altrimenti Galliani mi risponde e non la finiamo più». Insomma vede ancora differenze? «Lei no? Quando butto l'orecchio alla tv sento certe cose... Sì, sono veramente preoccupato per le loro lingue. E non mi piacerebbe neppure che ci trattassero con più favore perché ci sono interessi comuni tra il Milan e la Juve. Non sarebbe giusto. Io chiedo più obiettività a favore di tutti. Perché una parola, un'immagine vista vale più di mille parole scritte sui giornali. La tv imbonisce le folle». Eppure il calcio si affida sempre più alla televisione: si moltiplicano le amichevoli d'estate soltanto perché ci sono i contratti con i network e neppure la sua Juve ha disdegnato il miliardo preso dalla Fininvest per sette partite. «La tv paga. E qualcosa protende. Quando ero ragazzo alla Cremonese si pensava che la fatica della preparazione non si sposasse con le grandi sfide: adesso si gioca subito contro avversari importanti. Anche Lippi ha dovuto concedere qualcosa al bilancio. Ma non so se il miliardo preso adesso sia un investimento oppure se non sia più conveniente curare una preparazione mirata per vincere e incassare 3 o 4 miliardi a fine stagione, lo diffido di chi coire molto adesso». Lei come si comporterebbe? «Quando farò il dirigente mi batterò perché si raggiungano gli obiettivi. Vincere è l'unico modo per fan' soldi». E magari con una preparazione meno spinta si eviterebbero gli infortuni gravi, come quello che e capitato a Lombardo. «Questo non lo credo. Giocare contro i dilettanti è più pericoloso che affrontare il Borussia perché i dilettanti non hanno il tempo giusto per entrare nei contrasti, non è un caso che gli infortuni più gravi si verifichino nei tornei dei bar II problema semmai è che la stanchezza appanna i riflessi: non riesci a evitare il contatto». Torniamo al calcio seguito in televisione. Visto il Milan? «Sì, per un tempo con lo Standard. Ma lei vorrebbe sapere di Baggio, suppongo». Appunto. «Lui e Savicevic hanno nelle gambe la possibilità di reggere un certo tipo di gioco. Roberto lo ha dimostrato in Nazionale e nella Juve. Ora conta la volontà. Se ciascuno di loro accetterà di sacrificarsi, se saprà sopportare 3 o 4 partite senza segnare o sfigurare per un passaggio sballato a causa della stanchezza. Questo è il sale della loro coesistenza». Come lo è della sua con Ravanelli? «Quando vado in campo vorrei sempre segnare io. Però Fabrizio è generoso e divide il suo successo con tutti. E allora sono contento persino se segna lui». Saranno meno contenti alla Fininvest, con quello che ha detto. «Eppure qualcuno mi piace tra i loro commentatori. Bagni, ad esempio. Lo frega la cadenza romagnola ma ha la competenza tecnica di chi ha giocato senza nasconderei dietro frasi di comodo come altri ex calciatori che per non giudicare nessuno finiscono per non dire niente. Ma preferisco Telemontecarlo». Di Cocchi Cori. La Fiorentina non ò il Milan. Marco Ansaldo ■ commenti tv di Bagni (a lato) piacciono a Vialli: con lui giocò in Nazionale I Vla"' altacca ^ televisione imbonisce la gente, ci vuole più obiettività

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