«Non chiamatemi sex symbol» di Alain Elkann

«Non chiamatemi sex symbol» «Nel mio nuovo film mi vedrete bionda e per i fans sarà un vero choc» «Non chiamatemi sex symbol» L'attrice: odio le donne troppo aggressive MARIA GRAZIA CUCINOTTA ARIA Grazia Cucinotta, dicono che la vedremo bionda al Festival di Venezia. E' vero? «E' perché esce un film che ho girato in Spagna, che si chiama "El Die de la Bestia" di Alex de la Iglesia, un pupillo di Almodóvar. E' una storia ambientata nei giorni di Natale, è la storia di un diavolo che nasce contemporaneamente a Cristo e di un prete che gli dà la caccia per salvare l'umanità. Ma è una storia assolutamente surreale e fumettistica. Io, per esempio, faccio una show-girl bionda, la ragazza di un presentatore televisivo che si occuperà con il prete di questa vicenda». Perché bionda? «Perché è tutto finto. Vedermi bionda è veramente uno choc. Non sono io, sono Susanna, con un carattere diversissimo dal mio». Ma non è proprio questo trasformismo il lavoro di un attore? «Sì, ma non so come potrò piacere al mio pubblico che di solito mi vede come un'italiana seria, e quindi è un grosso rischio. Però mi diverte che questo film sia spagnolo, il fatto di essermi aperta su un mercato nuovo, do¬ ve non ero affatto conosciuta». In questo periodo ha girato altri film? «Sì, "I Laureati" con Alessandro Haber che esce a dicembre. E' una storia di ragazzi che vanno all'università, però non fanno niente; si buttano sui libri, men- tre io faccio l'attrice. Insomma, forse è un po' autobiografico. Adesso sto anche girando "Italiani" di Maurizio Ponzi, che è la storia di un treno in partenza da Palermo e che arriva a Milano. Sono nove storie, di nove personaggi che s'incontrano su quel treno». Sente che si sta realizzando? «Sì. Ho scelto due film che mi piacciono molto. Nel lavoro sento che mi sto davvero realizzando. Farò anche uno sceneggiato televisivo, il prossimo anno, per Canale 5». E' innamorata? «Sì, moltissimo, e mi sposo a fine anno. Per me è la cosa più bella del mondo. Lui si chiama Giulio Violati, ha 28 anni; io ne ho 26. Fa il costruttore edile, per fortuna un lavoro diverso dal mio». Come vi siete conosciuti? «Un anno fa, a casa di amici. E' stato un colpo di fulmine, come del resto tutti gli amori sono dei colpi di fulmine. Secondo me, tutti gli amori lo sono. Certo, si può resistere per mesi fingendo, ma si sa già tutto». Si finge molto in amore? «Io no, perché fingo già sugli schernii e quindi cerco la verità. Però vedo molta ipocrisia in giro. Il mondo esterno recita più di noi attori». La sua vita non è stata mai triste? «Per niente, assolutamente. Ho una madre che è una donna fantastica, e poi sono sempre stata solare e positiva. Questo ha fatto sì che mi sono mossa prima a Milano dalla Sicilia, e poi a Roma, senza fermarmi davanti alle molte delusioni che ho ricevuto inizialmente, e devo dire che ne ho avute tante. Altrimenti mi sarei buttata sotto un treno!». Quali delusioni ha avuto? «All'inizio ti rifiutano tutti, e se fossi un tipo che si deprime ti suicideresti e basta!». Che rapporto ha con la tv? «Ottimo. Devo la maggior parte della mia popolarità alla televisione». Le piacerebbe condurre un programma? «Sì, ma dovrei provare e imparare. Uno non può improvvisarsi». Che effetto fa essere un sex-symbol? «Lo ero? Lo sono? Non me ne sono accorta, sinceramente non credo di avere dato questa immagine di me. Sono una ragazza normale e non voglio essere aggressiva né invadente». Che rapporti ha con Giorgio Armani? «Ottimi. Mi aiuta a vestirmi e ad avere un'immagine non aggressiva e soprattutto non baraccona, ma elegante e molto sobria». Come vive quando non lavora? «E' un periodo in cui me lo sono scordato perché sto lavorando come una pazza. Però nei momenti in cui non lavoro cucino, faccio ordine, dò delle cene per gli amici. Ma come ho detto lavoro molto, mi alzo alle 5 e finisco alle 10 di sera. E' molto dura fare il cinema». Alain Elkann «All'inizio tutti mi avevano rifiutata adesso sento che mi sto realizzando» troppo impegnati nella lettura del Wall Street .Journal, né a Manhattan dove nessuno ha cercato di metterle le mani addosso o di Galvano «Nel «NL'a

Persone citate: Alessandro Haber, Cucinotta, Cucinotta Aria, Galvano, Giorgio Armani, Giulio Violati, Maurizio Ponzi

Luoghi citati: Manhattan, Milano, Palermo, Roma, Sicilia, Spagna, Venezia