Nasce il teatro dei guardoni

Nasce il teatro dei guardoni New York, col binocolo per vedere gli attori che recitano in un albergo Nasce il teatro dei guardoni c j WASHINGTON E' un momento, nella «Finestra sul cortile» di Alfred Hitchcock, in cui il sempre casto Jimmy Stewart non riesce a nascondere il morboso piacere che prova a spiare i vicini. Usando il suo potente teleobiettivo da fotografo professionista, Stewart perde interesse al cibo e arriva a guardare distrattamente perfino un'incantevole e disponibile Grace Kelly. Potenza del voyerismo. Perché da oggetto di una storia non trasformarlo in motore di uno spettacolo? E' quello che ha pensato una giovane regista francese, che è riuscita a far mettere in scena dal Lincoln Center di New York la sua idea. Sponsorizzato dal Johnny Walker etichetta nera, «C'est la vie» è uno spettacolo teatrale in cui gli spettatori, seduti su sedie pieghevoli in una piazzetta, spiano con binocoli e cuffie una serie di scene che si svolgono in una dozzina di camere d'albergo, offerte dall'antistante Radisson Hotel. Le scene a volte si intrecciano e a volte vanno ciascuna per proprio conto durante l'ora e mezzo circa che dura lo spettacolo. C'è una coppia all'inizio della luna di miele, una famiglia ebraica che litiga, un disc-jockey che si prepara per una pubblicità, un'infermiera che dialoga con un paziente moribondo e un valletto cinese che bussa a tutte le porte cercando di consegnare un pasto che nessuno sembra aver ordinato. L'idea ha ovviamente incuriosito e la regista, Véronique Guillaud, ha proclamato che il suo messaggio è: «Non guardate solo le scene preparate, guardate in giro, guardate dovunque». Guardoni di tutto il mondo unitevi. In un certo senso, il pubblico ha preso in parola la regista. Il «New York Times» ha infatti subito notato che «lo spettacolo è difficile da guardare». Inoltre, esigenze di pubblica decenza hanno imposto inevitabili compromessi. I due sposini, per esempio, vestono una goffa calzamaglia durante le loro effusioni. Insomma, dopo un'ora di spettacolo, il pubblico si riduce almeno di un terzo. La ragione - spiega sempre il «New York Times» - è molto semplice: «Cos'è, infatti, il voyerismo senza il senso di scoprire qualcosa di segreto?». Uno deve poter credere che da un momento all'altro potrebbe vedere qualcosa di straordinario. E poi è decisivo sapere di non essere visti. Così i newyorchesi si sono presi i loro binocoli e sono andati a applicare il consiglio della Guillaud dalle finestre dei propri grattacieli. Come del resto avevano sempre fatto. Paolo Passarmi

Persone citate: Alfred Hitchcock, Grace Kelly, Jimmy Stewart, Johnny Walker, Lincoln Center

Luoghi citati: New York, Potenza, Washington