Il «fluido» di Rol sbaraglio i ladri di Angelo Conti

Gli oggetti del sensitivo scomparso erano stati acquistati all'asta da un antiquario Gli oggetti del sensitivo scomparso erano stati acquistati all'asta da un antiquario Il «fluido» di Rol sbaraglio i ladri Ritrovato il tesoro rubato a metà luglio Non ci sperava l'antiquario derubato, non ci speravano neppure gli investigatori: «Pezzi noti in Italia, ma troppo appetibili sui mercati esteri, soprattutto americani. Troveranno subito un nuovo padrone». Il tesoro del sensitivo torinese Gustavo Rol, trenta oggetti per un valore che sfiora il miliardo, è stato invece ritrovato. Abbandonato nel cortile di un cadente deposito di attrezzi edili, in via del Fortino 34, a Madonna di Campagna, coperto da tappeti, è stato recuperato dai carabinieri della compagnia San Carlo. Era parzialmente imballato, pronto per essere spedito ad un antiquario di Londra, che avrebbe poi avuto il compito di rivenderlo al dettaglio. Qualcosa, nel piano dei ladri d'arte, s'è però inceppato. O meglio, l'hanno inceppato i carabinieri. «Merito di un computer programmato bene commenta Marco Castiglione, il giovane tenente che ha diretto l'operazione -, che da otto anni immagazzina dati sui furti d'arti in Piemonte. Nomi di arrestati, di denunciati, di ladri e ricettatori, di antiquari sospetti e di commercianti internazionali. Quando, in una indagine, troviamo un nome, lo controlliamo. E possiamo sapere subito con chi abbiamo a che fare». Anche questa volta è andata così. I militari si sarebbero intromessi in una trattativa fra Torino e l'Inghilterra, individuando un gruppo sospetto. Vistisi scoperti, i ladri hanno poi preferito rinunciare alla refurtiva. Facendola ritrovare con una telefonata al 112. Ora i militari sono alla febbrile caccia dei ladri: nelle loro mani ci sono elementi giudicati «interessanti» (alcuni strettamente relativi alla dinamica del colpo, portato a termine con l'utilizzo di un furgone Ducato-Maxi) ma non ancora sufficienti a legittimare provvedimenti di custodia cautelare. Ma, probabilmente, è solo questione di tempo. Dopo il ritrovamento, nella caserma di via Giulia di Barolo sono stati trasportati 5 cassettoni, 8 porcellane, 4 vasi di alabastro, 2 candelabri da muro, 2 poltrone, 3 sedie e 6 specchiere (fra cui quella, preziosissima, proveniente dalla collezione delle baronessa Clotilde De Bottini di Sant'Agnese). Quasi tutti pezzi acquistati all'asta tenuta da Sotheby's a Milano il 14 marzo scorso. I pezzi d'antiquariato erano stati rubati nella notte fra il 17 ed il 18 luglio dal negozio Marco Polo in via Po 59. I soliti ignoti, piuttosto ferrati in elettronica, erano riusciti a superare un sofisticato sistema d'allarme. II titolare, Giuseppe Lamberti, 55 anni (che fa società con il restauratore Oreste Toppino, 34 anni), ieri è subito corso in caserma, dove ha accusato anche un leggero malore. «Tanti pezzi, fra quelli ri- trovati, sono stati danneggiati, soprattutto le ceramiche. E' un elemento che fa ritenere che gli autori del colpo non siano gente del mestiere. Va da sé, comunque, che siamo di fronte ad un danno economico pesante». Qualche pezzo risulta, inoltre, ancora mancante: due cassettoni, vasi di alabastro ed alcuni pezzi di ceramica sono ancora in mano dei ladri. «Ricordini» di Rol che valgono almeno 300 milioni. Angelo Conti La refurtiva doveva finire in Inghilterra Era stata abbandonata in un vecchio casolare Foto grande, il casolare in cui sono stati trovati gli oggetti (immagine a fianco) rubati a un antiquario di Torino. A fianco. Gustavo Rol, il sensitivo morto nel settembre '94

Persone citate: Giuseppe Lamberti, Gustavo Rol, Marco Castiglione, Pezzi, Rol

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Londra, Milano, Piemonte, Torino