Vìgili nei mirino anche le 23 circoscrizioni

32 Forse cancellate altre contravvenzioni: «In quell'ufficio di corso XI Febbraio era il caos» Vìgili, nei mirino anche le 23 circoscrizioni Si allarga l'inchiesta sui verbali E adesso tocca ai vigili delle circoscrizioni entrare nell'inchiesta della procura sulle mazzette prese dai civich del reparto di pronto intervento. Le indagini dei sostituti procuratori Enrica Gabetta e Giuseppe Ferrando si stanno allargando, la polizia giudiziaria in quest'ultima settimana ha raccolto moltissimo materiale su cui lavorare, e il nuovo filone sembra essere proprio questo: le irregolarità che sarebbero state compiute anche nelle 23 sedi della polizia municipale che sono decentrate nelle circoscrizioni. Finora l'inchiesta ha toccato il reparto pronto intervento (ex gruppo motociclisti) e l'ufficio verbali di corso XI Febbraio, quello in cui confluiscono tutti i verbali delle contravvenzioni fatte in città (comprese quelle fatte dai vigili di circoscrizione). Ottocentomila l'anno, mica uno scherzo. Finiscono tutte nell'ufficio che venerdì mattina ha subito l'ispezione dei magistrati inquirenti: un grande spazio di 300 metri quadri, che a fine visita è stato definito «un grande caos». «Bisognerebbe chiuderlo e rimettere le cose a posto, per poi ricominciare con un'organizzazione diversa». «Un ufficio inutile, nuovo ma senza protezioni, accessibile a chiunque». I commenti del dopo ispezione erano questi, in procura. I magistrati vi hanno rilevato una grande confusione, e hanno accertato che davvero era possibile, come raccontato da alcuni vigili arrestati, mettere le mani sui pacchi dei verbali («è facile trovarli, visto che li raccogliamo in base alla data») e farli sparire in qualche modo. Sulla estrema facilità con cui era possibile eliminare i verbali concordano tutti gli arrestati, i vigili Renato Pratone, Teresio Cagherò, Giancarlo Azzolini, Michele Cassotta. E anche gli indagati Claudio Sobrino e Piero Mussano. Multe per semplici divieti di sosta, ma anche multe corpose, di quelle riservate agli autotrasportatori, per i carichi e la eccessiva velocità. Cagherò, ad esempio, per anni all'ufficio verbali, ha confessato che spesso i colleghi gli chiedevano di «imboscare» le contravvenzioni. In cambio, gli venivano alcuni buoni-benzina. Ma ad un certo punto, e chissà perché, Cagherò iniziò a segnarsi i codici delle multe e i nomi di chi gli chiedeva quei favori. Ha consegnato tutto alla procura, pare si trntti di circa 500 multe. E circa 500 sarebbero anche i verbali di contravvenzioni stracciati rinvenuti nel corso di una perquisizione al domici¬ lio di Pratone, che del gioco delle multe teneva le fila. Sono la prova di alcune accuse che gli vengono rivolte. Ma perché aveva pensato di conservarli? Nei prossimi giorni la polizia giudiziaria inizierà a lavorare all'ufficio verbali, dove cercherà di seguire le tracce lasciate da chi per anni ha avuto praticamente carta bianca, lì dentro. Questo grazie ad una serie di provvidenziali «disattenzioni». Un esempio: di notte l'ufficio viene chiuso a chiave, e la chiave finisce nel gabbiotto dove dorme il piantone. Chiunque può passare di lì e prelevare la preziosa chiave. Molti hanno testimoniato che spesso, la mattina, all'ufficio verbali le luci erano misteriosamente rimaste accese. Qualcuno vi entrava senza problemi, cercava la multa giusta, spesso la cancellava direttamente dal terminale del computer, annullandone il codice (bastava riclassificarla sostituendo ai numeri altrettanti zeri). Ieri intanto solo saltati i previsti confronti tra alcuni dei personaggi di questa vicenda. I magistrati attendevano anche un testimone importante, ma anche questo incontro è slittato. Tutto è rinviato a domani. Brunella Giovara Quando la contravvenzione non viene subito contestata la nuova legge non consente al multato di difendersi: un avvocato ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale Nella foto piccola Renato Pratone, uno dei vigili arrestati nell'inchiesta sulle mazzette