Fastnet l'Italia attacca

Lupo, ad Avellino VELA Admiral's Cup: 24 scafi nell'ultima, difficile prova (605 miglia) Fastnet, l'Italia attacca Gli azzurri, secondi distaccati di 21 punti dagli Usa, possono ancora recuperare sfruttando il gioco di venti e maree intorno al terribile scoglio COWES dal nostro inviato Un colpo di cannone sparato dalla terrazza dello Squadron Yacht Club ha dato il via al Fastnet, la regata che chiude la 20a Mumm Admiral's Cup, campionato mondiale d'altura. I migliori velisti, fra cui olimpionici ed esperti di Coppa America, si sono già confrontati otto volte, sul canale del Solent, fra l'isola di Wight e la Gran Bretagna. Ci sono le barche più sofisticate, gli armatori più agguerriti, divisi in otto squadre di tre barche ciascuna. In ordine di classifica: Usa, Italia, Germania, Scandinavia, Sud Africa, Irlanda, Hong Kong, Gran Bretagna. Re Herald di Norvegia, imbarcato su Fram XII, realisticamente sottolinea: «Tutta la classifica che sin qui si è determinata può venire polverizzata dal Fastnet e teoricamente anche noi che siamo quarti abbiamo una piccola speranza di vittoria». Per gli italiani, secondi, è ben più che una speranza. La nuvo¬ la portasfortuna che aveva rallentato la marcia tricolore sembra essersi dissipata. Resta ancora un divario di 21 punti dagli Usa, ma non è una voragine. Il Fastnet offre molte possibilità, a chi lo affronta con destrezza. In più si è risollevato il morale nella squadra tricolore dopo il verdetto della giuria che ha sbugiardato Beau Jeste, la barca targata Hong Kong di proprietà Usa. Questa aveva accusato gli italiani di Capricorno per una collisione, portando come testimone anche velisti di barche Usa. Capricorno, retrocesso di quattro punti, non ha perso tempo e si è procurato un video che dimostra la sua innocenza. Ieri la giuria ha dato ragione agli italiani. E in questa lotta senza quartiere anche la fortuna ha voltato le spalle agli americani: Pigs in Space ieri ha scoperto una profonda lesione alla chiglia e rischia di non poter concludere il Fastnet. Venerdì notte, mentre ventimila persone affollavano le strade di Cowes in una grandiosa festa marinara, gli americani lavoravano per riparare l'avaria. La regata (605 miglia) è partita ieri alle 17,30 davanti ad una platea galleggiante di centinaia di spettatori. Protagonisti i 24 scafi della Mumm Admiral's e i 240 della Cowes Week fra cui Nicorette, il maxiscafo del casalese Sandro Buzzi, che corre per i colori svedesi. Due corse parallele verso il terribile scoglio, il Fastnet, a Sud dell'Irlanda. Superati i Needles, gli scogli affioranti poco dopo Cowes, incomincerà il balletto contro il vento (previsti 20 nodi) e le correnti. Il gioco delle maree, in questa zona dell'Atlantico, è particolarmente insidioso e per non navigare controcorrente, i velisti dovranno rispettarne rigidamente la tabella, cosa difficile se manca il vento. Uno dei punti più insidiosi è il promontorio di Portland, a 50 miglia da Cowes, e poi ci saranno le isole Schilly da doppiare prima di arrivare al Fastnet e dirigersi verso il traguardo di Plymouth. Irene Cablati

Persone citate: Beau Jeste, Sandro Buzzi, Space, Wight