Fona cerca un salto da regina

E IN Bona cerca un salto da regina E' una May da podio: ma quale gradino? GOTEBORG DAL NOSTRO INVIATO I Mondiali dell'Italia si tingono di rosa: ieri Ornella Ferrara terza nella maratona, oggi Fiona May a lottare per una medaglia nel lungo. Senza porre limiti al valore del metallo. E questo ci ripaga, più di ogni altra cosa, di aver perso fin dal primo turno Giuseppe D'Urso, per il quale alla vigilia ci eravamo illusi che potesse verificarsi una sorta di miracolo, dopo le poco convincenti prove di questa stagione. Fiona May nella qualificazione è stata l'unica a ottenere più del 6,75 richiesto (alla finale sono comunque ammesse le dodici migliori): e lo ha fatto atterrando a 6,76 al primo salto. Una bella prova di salute. Prima della gara del Sestriere si era detto che superare i 7 metri (anche se con l'aiuto del vento) avrebbe potuto caricarla non poco. Ci è riuscita e questo le ha dato nuove sicurezze «anche perché spiega - ho sempre costellato le mie gare di molti nulli e invece sul Colle ha piazzato ben cinque salti validi». Tranquilla, il viso sorridente, Fiona parla già un buon italiano. «Mi piace cercare di fare bene le cose - racconta - e Gianni (cioè suo marito, l'astista Iapichino, ndr) è un maestro severo. Semmai sono io che sono troppo tenera con lui e così quest'anno ha finito per non ottenere i risultati che avrebbe dovuto e che gli avrebbero permesso di gareggiare qui a Goeteborg. Ma adesso, come torniamo a casa cambierà la musica. A quel punto il mio dovere io l'avrò fatto». Fino a che punto, lo vedremo oggi. Fiona non azzarda pronostici: «Quando ho saltato c'era un po' di vento che mi ha aiutata e la mia prova non è stata tecnicamente perfetta. Adesso sono più tranquilla ed essere stata la prima delle qualificate spero sia di buon auspicio: accadde le stesso un anno fa ad Helsinki, poi vinsi la medaglia di bronzo». La qualificazione ha comunque visto le sue più temute rivali vicinissime ai 6,75 richiesti: 6,73 per Joyner-Kersee e Kravets, 6,70 per la Drechsler. Si preannuncia, dunque, un gran duello nel quale potrebbero pesare a vantaggio dell'azzurra i problemi fisici che assillano l'americana e la tedesca. Alla finale del lungo parteciperà anche Valentina Uccheddu, che al terzo e decisivo tentativo ha agguantato, con 6,53, l'ultimo posto: per la sarda è l'occasione adesso di ottenere qualcosa di più, confermando che la scelta di rinunciare ai 400 (una specialità che le piace molto) e continuare con il lungo è stata febee. Grande delusione invece per Giuseppe D'Urso. La lucidità che era stata un'arma in più due anni fa a Stoccarda nella strada che lo portò all'argento, ieri gli è venuta meno. In ottava corsia per i primi cento metri, si è ritrovato nelle posizioni di rincalzo e, per risalire il gruppetto, ha scialato energie preziose. Specie a 300 metri dal traguardo quando, cambiando ritmo, si è portato in seconda posizione, per poi pagare lo sforzo nel finale. Ha stretto i denti, il sicibano, con tanta rabbia: la sua maschera, nel rettilineo finale, era la cartina di tornasole della sua sofferenza, della resa cui era purtroppo costretto. «Ho sbaghato e ho pagato», è stato poi il suo amaro commento. Megho è andata a Cadoni, in una batteria più lenta, in cui con un ottimo rettilineo finale è riuscito a rimontare una paio di avversari guadagnando l'accesso alle semifinali, dove rivedremo anche Giocondi, terzo nella prima batteria e ripescato grazie al discreto tempo che ha fatto segnare. Il turno lo hanno superato anche nei 400 Nuti e nei diecimila Baldini, che ha mighorato il suo record personale di ben otto secondi. Sono naufragati malamente, invece, i lanciatori: insufficiente il martellista Sgrulletti, decisamente male la pesista Rosolen. Speriamo che il settore si riscatti in seguito, ripagando in qualche modo la larghezza di convocazioni con cui lo si è voluto premiare. Oggi, oltre alla May e ai marciatori, dei quali si parla a parte, da tenere d'occhio Maria Guida, tenace napoletana di Vico Equense che dovrebbe farcela a conquistare la finale dei diecimila. Più difficile il compito per gb ottocentisti nelle semifinali e per Nuti, che sarà impegnato nel secondo turno dei 400. Ma il buon inizio fa ben sperare: chissà che gb azzurri non riescano ad aver ragione dello scetticismo legato alla presenza di troppi atleti in apparente viaggio-premio, [g. bar.] Un salto della tedesca Drechsler; sopra Fiona May, la migliore in qualificazione

Luoghi citati: Helsinki, Italia, Sestriere, Stoccarda, Vico Equense