«In bianco per 31 anni divorzio»

Ha chiesto l'annullamento alla Sacra Rota presentando un certificato di verginità Ha chiesto l'annullamento alla Sacra Rota presentando un certificato di verginità «In bianco per 31 unni: divorzio» Una casalinga di La Spezia LA SPEZIA. Ci ha pensato e ripensato, non ha dormito la notte. Poi, dopo giorni di angoscia e titubanza, si è decisa. Sì, meglio una botta di vita, meglio poter assaporare le gioie del sesso, se ce ne sarà l'occasione, che vivere per sempre accanto a quell'uomo, che nulla le ha fatto mancare, che le ha dato soldi e tranquillità, ma che non ha mai superato la sua metà del letto matrimoniale. Mai in 31 anni di matrimonio, compresa la luna di miele, compresi gli anniversari. Così, una casalinga cinquantenne di un ameno paese della Lunigiana, in provincia di Massa, ha deciso di dire basta a quel forzato e lunghissimo digiuno. Adesso è sicura: preferisce abbandonare agi e soldi, e giocare ancora tutte le sue carte di bella signora di mezza età. Alcuni giorni fa è partita da casa e si è recata in uno studio legale della Spezia per chiedere l'annullamento di quell'unione registrata nel lontano '64 con rito cristiano. L'avvocato ha preso in mano il codice ecclesiastico ed ha sentenziato: «Matrimonio rato e non consumato». Sembra roba d'altri tempi, da Don Abbondio. E invece nell'epoca del bombardamento di seni gonfiati e prorompenti, di nudi sbattuti in copertina, la storia della casalinga benestante è tutta vera. Lo ha testimoniato il «perito»: un ginecologo spezzino che ha visitato la donna. Responso? La signora è vergine, senza ombra di dubbio. Adesso tutte le carte passeranno al vaglio della Sacra Rota chiamata a sentenziare sul futuro della tormentata donna lunigianese. La pazienza che ha dimostrato di possedere in gran quantità non è servita a far cambiare le idee al marito preoccupato più ad accrescere i risparmi familiari, a far fruttare gli investimenti e le proprietà terriere che a volgere lo sguardo verso la bella moglie. Notti su notti in bianco, un'astinenza che è diventata tormento. Mai un bacio, una carezza, una cena a lume di candela che potesse sopperire a quella costante mancanza di intesa sessuale. Ha atteso invano, poi la decisione: «Non è mai troppo tardi per godermi la vita», pare abbia detto ad una conoscente a cui ha raccontato, con un certo comprensibile imbarazzo, la sua «avventurosa» convivenza. Il matrimonio pare sia nato, come spesso avveniva nei piccoli centri di provincia, su «accordi» tra le famiglie dei promessi sposi. Un amore forzato che spesso, comunque, sfociava in una tranquilla unione, in un tran tran quotidiano senza grossi entusiasmi. Non è stato il caso della coppia lunigianese anche se le apparenze ingannavano: il matrimonio in chiesa, gli invitati, il pranzo. Il bacio, come di consueto. Uno dei pochi. Durante il viaggio di nozze i primi sospetti. Un album di ricordi pieno di recriminazioni. Dopo 31 anni la benestante signora si è «ribellata». Chissà, forse sono state la tv e le telenovelas a lanciarle precisi messaggi, forse il colloquio con un'amica con la quale si è confidata. Non ha un amante con cui scappare. Ma vuole riprendersi quel tempo perduto, riconquistare quei sogni svaniti, vuol cancellare quel matrimonio, sancito sulla carta e mai sbocciato dall'unione di cuori. Luigi Caroppo Una scena dal film «Il bell'Antonio» con Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni

Persone citate: Claudia Cardinale, Luigi Caroppo, Marcello Mastroianni, Notti

Luoghi citati: La Spezia