«I pentiti vadano a lavorare»

«I pentiti vadano a lavorare» Rapporto al Parlamento: così lo Stato potrà proteggere nuovi collaboratori // ministro: costa troppo mantenerli a far niente «I pentiti vadano a lavorare» ROMA. Ogni giorno un pentito in più: aumenta a ritmi vertiginosi l'esercito dei «collaboratori della giustizia». Nella relazione semestrale del ministero dell'Interno al Parlamento si lancia l'allarme: i pentiti sono ormai 1091 e i familiari da proteggere, secondo i numeri aggiornati alla fine di giugno, sono più di 4500, di cui quasi duemila bambini e ragazzi con meno di 18 anni. Lo Stato, dice il ministro dell'Interno, non ce la può fare. «Ciò che che va evitato - scrive il ministro - è che il sistema assistenziale si trasformi in una sorta di mantenimento vitalizio». E allora Coronas propone dei correttivi: intanto la riduzione del tipo di reati per cui pentendosi si può essere protetti. In secondo luogo bisogna realizzare un turn-over: avviare al lavoro i pentiti in modo che siano autosufficienti e liberino risorse per i nuovi collaboratori. Bianconi A PAG. 8 "NELLA VITA E1 MEGLIO laPrevidemi: ■■■■■■ni

Persone citate: Coronas

Luoghi citati: Roma