« I burocrati resistono all'alluvione

Amministratori contro il Magistrato del Po: ancora bloccati i progetti Amministratori contro il Magistrato del Po: ancora bloccati i progetti « I burocrati resistono all'alluvione Troppi fiumi sono a rischio «Sono passati nove mesi dai disastri del novembre scorso, ma gran parte di fiumi e torrenti aspettano ancora di essere ripuliti. E l'autunno, con le sue piogge, è ormai alle porle...». Non sono bastate tre stagioni a cancellare le polemiche del dopo alluvione. Protestano soprattutto i sindaci (quello di Cuorgnè, Giancarlo Vacca Cavalot, aveva chiesto l'intervento del prefetto), intermediari fra la rabbia dei cittadini e la burocrazia degli enti superiori. Protestano e sono preoccupati: il ritardo degli interventi nella pulizia dei corsi d'acqua, invasi dai detriti, rischia di essere causa di altri disastri, magari più gravi dei precedenti, alle prossime piene. E la polemica, oggi, si allarga anche agli imprenditori, più precisamente i cavatori, esasperati dalle troppe incertezze dei mesi passati. «In Lombardia - dice Irma Palermo, rappresentante delegata di una quarantina di imprese della provincia - gli interventi sono già stati eseguiti utilizzando le procedure ordinarie. In Piemonte non si sono sbloccati gli interventi con procedura speciale, nonostante che su Dora Baltea, Orco e Pellice ci fossero progetti già approvati (e mai avviati) fin dal giugno del '94». E aggiunge: «Lavorare in queste condizioni, per noi, sta diventando veramente impossibile». Dito puntato, soprattutto, contro il Magistrato del Po. «Non possiamo neppure togliere un tronco d'albero da un torrente - lamenta- no gli amministratori locali, in ansia per cosa potrebbe succedere se i corsi d'acqua non venissero puliti -. Ogni intervento, anche il più semplice e razionale, ci viene precluso. Per agire, noi dobbiamo superare un labirinto di obblighi e divieti; ma non c'è nessun altro che si dia da fare per risolvere la situazione». Non deve essere l'ente che si occupa del bacino, bensì la burocrazia italiana, il destinatario delle accuse e delle proteste. Questo, almeno, è quanto sostiene il presidente del Magistrato del Po, Emilio Baroncini: «Finora siamo stati bloccati dalle leggi e da un evidente clima di sospetto, che ha reso tutto più difficile. La classe politi- ca, infatti, ha cercato la trasparenza delle operazioni, prima che la celerità degli interventi». E aggiunge: «Questa procedura ci è stata imposta, il nostro ufficio non ne ha alcuna responsabilità». Finora, sui corsi d'acqua nella provincia di Torino, si sono eseguiti interventi per oltre 11 miliardi. Ma molto resta ancora da fare. «Ci sono difficoltà - dice ancora Baroncini - a reperire le aree dove depositare il materiale rimosso ed estratto dai fiumi, ma contiamo sulla collaborazione dei sindaci. Nel giro di pochi mesi, comunque, la situazione sarà tornata alla normalità». L'ottimismo di Baroncini deriva dalla recente conversione in legge del decreto legge 154, che ha introdotto importanti modifiche alle nonnative precedenti. «Si è riusciti - spiega Bruno Matteja, il senatore federalista che ha seguito da vicino l'iter legislativo legato all'alluvione - a snellire di molto le operazioni, prima bloccate proprio sullo smaltimento del mate- riale estratto dai fiumi. Ora il Magistrato del Po ha tempo fino al 10 agosto per affidare gli interventi, già individuati. Entro il 31 dicembre, poi, le imprese dovranno aver concluso i lavori». Le opere in cantiere per i prossimi mesi, però, non riguarderanno solo gli alvei di fiumi e torrenti, ma anche il territorio che li cir¬ conda. Il «piano stralcio 45», varato dall'Autorità di bacino, dà infatti ai Comuni le direttive necessarie anche in tema di edificazione. «Ci saranno nuovi vincoli - afferma Franco Maria Botta, assessore regionale all'Urbanistica e alla Pianificazione territoriale -, magari spiacevoli, ma necessari. Sono comunque interventi che si sarebbero dovuti realizzare fin dal 1989; oggi sarà nostro compito vigilare che non ci siano ulteriori e gravi ritardi». Mauro Revello A fianco l'assessore regionale Franco Maria Botta e il sindaco di Cuorgnè Giancarlo Vacca Cavatoti sopra l'Orco in piena

Persone citate: Baroncini, Bruno Matteja, Emilio Baroncini, Franco Maria Botta, Giancarlo Vacca, Giancarlo Vacca Cavalot, Mauro Revello

Luoghi citati: Cuorgnè, Lombardia, Palermo, Piemonte, Torino